Eʀυ
Tu dici: “Potrei dirti che se anche fossimo quegli esseri rigettabili, ci rassicurerebbe il fatto di apparirGli assai desiderabili.
Potremmo infatti sperare che, mosso da quel desiderio, il Puer decida di mettere da parte - anche se per un istante - la sua indole accidiosa, e sfruttare l’intero Suo Pleroma per renderci parti sofferenti di Sé.”
Vedi che in fondo in fondo coltivi anche tu una speranziella… 🙂
Ma avevo promesso di dire qualcosa di più sugli angeli, sui quali la fantasia degli umani si è scatenata oltre ogni limite.
Prima di tutto, gli angeli sono sempre stati necessari ai teologi di ogni contrada, teologie senza angeli sarebbero come edifici senza le fondamenta.
E con gli angeli ribelli siamo poi al non plus ultra: non sarebbero nemmeno concepibili ad esempio un cristianesimo o un Islam senza di loro.
Al mio prof buddhista devo tantissimo, ovviamente, per le nozioni religiose riguardanti l’India e il Tibet, ma è a un grande studioso dell’Islam (che non è stato mio prof ma che ho potuto per un po’ frequentare) che devo alcune indimenticabili lezioni su quella religione che tutti sappiamo essere destinata a divenire la più diffusa nel mondo.
Constateremo la fondamentale importanza degli angeli in questa religione, e vedremo se sarà poi possibile far qualche notazione puerologica sull’intera questione.
La spiegazione che seguirà verrà sicuramente contestata da eventuali musulmani che mi leggessero, ma desidero continuare a fidarmi di quanto mi spiegò questo studioso, che era considerato autorevole dai musulmani stessi.
(Relata refero. Tra parentesi interpolerò brevi considerazioni: per distinguere le parole di questo prof dalle mie, le mie le metterò sempre tra parentesi)
Allah è padrone assoluto di tutta la realtà, ricrea il mondo in ogni istante.
Allah è l’unica realtà, l’unica persona realmente esistente. Noi tutti non siamo altro che personaggi onirici dei suoi sogni. Allah sogna e noi siamo i sognati.
(rivelazione clamorosa! Sto rivelando da chi ho preso l’dea del dio che ci fa esistere sognandoci. Dunque, avrei preso questa idea da questo prof, per confezionare alcuni elementi della puerologia. Ma ho notato, raccontando in giro questa storia, che quasi nessun musulmano la condivideva)
Quindi, vige tra Allah e noi lo stesso rapporto che abbiamo noi coi nostri sogni. Noi tutti siamo il dio dei nostri sogni e soltanto ed esclusivamente dei nostri sogni.
A nostra volta noi siamo i personaggi che popolano i sogni del nostro padrone cosmico Allah, che, sognandoci, ci fa esistere.
Dunque, nessuna rivolta sarebbe nemmeno immaginabile da parte di chi è sognato contro chi lo sta sognando. Chi sogna può cancellare all’istante il sognato. Non avrebbe senso ribellarsi sapendo che si verrebbe automaticamente liquidati e gettati all’’inferno.
Allah è tutto, e non esiste altro che Allah.
Allah è il bene e il male allo stesso tempo.
Allah non è buono, è “misericordioso”, cioè ha passione verso le sue creature, e passione non significa amore, significa passione.
Il bene e il male sono alla mercè di Allah, che a suo arbitrio può anche prelevare uno che se ne sta beato in paradiso per gettarlo all’inferno, anche senza il minimo motivo, ma se Allah lo vuole, è motivo sufficiente.
Allah non deve renderci conto di niente, è lui il padrone, unico maschio vero dell’universo, oltre che unica vera persona realmente esistente.
Noi tutti, maschi compresi, siamo femmine al cospetto di Allah, ed è per questo che dobbiamo sottometterci a lui col culo in aria.
(lo giuro, quel prof mi disse proprio così, con queste testuali parole)
Allah ha sognato e cioè creato tre ordini di creature principali, per suo sollazzo e capriccio:
gli angeli;
poi i jinn (ossia i “geni”, si pensi ad esempio al “genio della lampada);
infine gli umani.
Tuti gli ordini di creature gli sono sottomessi.
Guai a chi non si sottomette.
La parola chiave dell’Islam è islam che significa sottomissione.
Allah è esplicito, non ci chiede altro, non ci chiede amore, lui sa di non essere amabile, lui ci chiede unicamente sottomissione. Lui legge i nostri pensieri ed è misericordioso anche verso i nostri pensieri ribelli e ci perdona perfino se noi nel nostro intimo lo odiamo, quindi siamo liberi dentro di noi.
Allah vuole solo la nostra obbedienza. In cuor nostro lo si può anche odiare, ma se ci si sottomette, si verrà comunque accolti nel suo paradiso (laddove si estendono i giardini sotto i cui alberi scorrono i fiumi…)
(questo aspetto conturbante dell’Islam, della libertà interiore che conserviamo verso un Allah che non pretende una conversione del cuore, devo ammetterlo che mi è stato disconfermato da tutti i musulmani cui riferii questa spiegazione)
Quando Allah aveva creato gli angeli e i jinn, questi gli erano sempre stati tutti sottomessi.
Tutti monoteisti, cioè credenti nell’unico dio esistente, Allah, e pubblicamente adoranti la sua persona.
(quindi ora sappiamo che questi esseri sono solo formalmente sottomessi, mentre il loro foro interiore rimane del tutto libero)
Ma, per capriccio e suo arbitrio, Allah decise un giorno di creare, dopo gli angeli e i jinn, un altro ordine di creature: gli umani.
Allah allora convocò tutti gli angeli e i jinn per informarli della novità: disse loro, ecco, ho deciso di creare questi nuovi esseri, gli umani, e ho deciso di farli completamente diversi da voi e molto ma molto più simili proprio a me stesso, Allah.
Infatti gli umani io, Allah, li ho creati guardandomi allo specchio: mi assomigliano tremendamente.
E voi, angeli e jinn, da ora in poi, oltre che a me Allah, dovrete sottomettervi anche agli umani!
Gli umani sono le mie creature preferite, sottomettetevi oltre che a me, anche a loro, gli umani!
Questa frase diffuse tra tutti gli angeli e i jinn un’onda di gelo.
E fu così che avvenne la ribellione di una parte degli angeli e dei jinn, quelli che Allah volevano anche amarlo dentro se stessi e non soltanto sottomettersi pro forma a lui: costoro decisero di restare monoteisti e devoti soltanto ad Allah, e quindi decisero di non sottomettersi agli umani. Essi dunque divennero nostri nemici implacabili, ma restarono comunque sottomessi ad Allah.
Nessuno che conosce di persona Allah mai può essere contro di lui.
(poi il prof aggiunse molte altre cose sulle quali mi conviene ora sorvolare, ma è assai interessante la chicca finale del suo discorso, quando mi riferì la frase secondo lui più pregnante che esprime sfolgorando tutta l’essenza dell’Islam. Mi disse che esiste un potente proverbio arabo, che non è né un versetto coranico, né un hadith ed è per giunta preislamico, ed eppure condensa tutto l’Islam in sole sei parole italiane: “bacia il piede che ti schiaccia”)
Come avrai notato, stavolta ho rivelato un’ulteriore fonte della puerologia.
Tale lectio risale a parecchi anni fa, e allora la accettai per via dell’autorevolezza di quel prof, ma lì per lì non mi ispirò granché, e anzi un poco mi irritò perché mi ritrovai spiazzato, tanto più che notavo che causava polemiche da parte di ogni musulmano a cui la raccontavo, anche se poi notavo che ogni musulmano me la correggeva in maniere ogni volta diverse dagli altri suoi correligionari.