LutherBlissett
Questo è un altro esempio:
“La mia ipotesi è che il Dio abramitico sta facendo credere agli esseri umani che esiste un dopomorte in cui ci saranno o un inferno o un paradiso, mentre in realtà lui ci ha creati solo per godersi la nostra morte che lui segue impersonandoci totalmente, nel senso che gli piacciono proprio la nostra agonia e il nostro dolore, e il massimo del godimento lui lo prova quando si sente insieme a noi pervaso dall'angoscia di morte. Ma ovviamente a morire realmente restiamo solo noi, mentre lui si ritrova l'Eterno dopo ogni nostro decesso”.
Nella frase che ho evidenziato, si può notare come la separazione teorica tra “noi” e “Lui” sia piuttosto netta e permanga anche dopo la morte, come se alla fine ci attendessero due destini differenti: noi il decesso (il nulla), mentre Lui l’Eterno.
Manca la piena sovrapposizione dei ruoli, per la quale non soltanto Lui è ognuno di noi, ma è vero anche che ognuno di noi è Lui.
Manca l’idea dell’Io che ritorna all’Uno.
In tale abbozzo è solo “Lui” a ritrovare l’Eterno, non c’è nessun “noi”. A noi resta soltanto la morte solitaria, una vita che termina nel nulla senza alcun divino risveglio.
Ora lo scenario è ben più confortante.
Cito parti del tuo discorso di questo thread:
“Allorquando infatti ognuno di noi ha avuto la sua agonia ed è finalmente giunto a varcare effettivamente la soglia terminale e irreversibile della nostra morte personale, ecco che ognuno di noi all’improvviso si ricorda e scopre così di essere Dio, poiché dall’altra parte della Morte ci sta comunque Dio che ad ognuno di noi dirà sorridendo “ha ha guarda che tu non sei un Uomo altro da me, ma sei proprio Me mentre… l’esperienza di Morte appena vissuta… però, che strizza che hai avuto, cioè che strizza che ho avuto!”
“Invece, avendo congegnato di formare le nostre vite umane, Egli si cala dentro ognuno di noi, dimenticandosi totalmente di essere Dio, coincidendo con tutto Sé stesso con ognuno di noi, infine muore sotto la nostra forma umana, e appena morto si ricorda di essere Dio, e anche noi in quell'istante capiamo di non esistere come persone diverse da Dio, ma di essere anche noi, ognuno di noi, parte integrante di Dio: in quell'istante noi scompariamo ridiventando Dio.”
L'ultima frase è emblematica: "in quell'istante noi scompariamo ridiventando Dio".
Noi scompariamo sì, ma ridiventando Dio, non cadendo nell'incubo del nulla.