Parlavamo proprio di regolamentazione (Giulio_M), ora a quanto pare sembra esserci una svolta (wired.it):
Cosa c'è nell'accordo tra Stati Uniti e i giganti dell'intelligenza artificiale
I principali sviluppatori di software IA (quindi OpenAI, Meta, Google, Amazon, Microsoft, ecc) sono stati "richiamati" dal Governo degli Stati Uniti per trovare un accordo, nello specifico si tratta di un impegno volontario (<<queste aziende si impegnano a eseguire dei test interni e ad autorizzare verifiche esterne dei nuovi modelli di Ai prima che vengano lanciati al pubblico>>).
Il problema principale era la disomogeneità a livello internazionale, gli USA corrono con ogni innovazione senza alcun limite e vincolo (o quasi), mentre in Europa abbiamo GDPR, Garante della Privacy e quant'altro (che, seccature a parte, almeno sulla carta sono comunque enti che si occupano di regolamentare un servizio che di fatto è necessario regolamentare, in un modo o nell'altro!). Quindi anche gli USA hanno deciso di adeguarsi, in particolare:
- attenzione a possibili violazioni della privacy
- possibile sviluppo di un "watermark", filigrana digitale, di cui già si stava pensando (vedi approfondimento: Un bollino per identificare i contenuti prodotti dall'intelligenza artificiale, wired.it)
- test e normativa: occorre una crescita di personale che lavori ad una maggiore regolamentazione normativa dell'IA e tutta una serie di test, prima di rilasciarne l'uso alla popolazione
Aggiornamento: Impossibile riconoscere il testo generato dall'IA? (punto-informatico.it)
È dunque emersa questa criticità: secondo i primi test, il tentativo di "etichettare i contenuti prodotti dall'IA" è piuttosto deludente, in quanto nemmeno OpenAI risulterebbe in grado di farlo! L'Intelligenza Artificiale Generativa è sempre migliore, sempre più accurata e quindi risulta davvero difficile discriminare fra un testo scritto da un essere umano oppure da un software. Ma la domanda che dovremmo farci, a mio avviso, è un'altra: è davvero importante tutto ciò? Un testo scritto dall'IA non è da "etichettare" a priori, con pregiudizio. Se nel complesso è valido, soddisfa i bisogni dell'utente, punto. L'aspetto fondamentale è questo, non tanto chi o come sia stato prodotto.
Vediamo a tal riguardo la citazione attribuita a Pablo Picasso:
I buoni artisti copiano, i grandi rubano
Per concludere, se il risultato è valido, non ci interessa la provenienza.