Antonio_Scalzo riguardo alla fonte, ha risposto correttamente
Furgone si tratta di quelle informazioni che hanno la più bassa probabilità di essere errate perchè provengono dai siti approvati dalla comunità scientifica quindi dal Ministero della Salute, dall'Istat, dall'Oms, ecc
Quindi se io voglio contestare una teoria, è opportuno che lo faccia con delle basi pari o superiori a quelle di cui sto contestando. Insomma, se contesto il parere di rinomati economisti, virologi, esperti di politica internazionale, dicendo "l'ho letto su Facebook", "lo ha detto questo tipo su Telegram", oggettivamente il livello di autorevolezza non è comparabile (che non necessariamente significa sempre sbagliato del tutto o sbagliato a priori ma occorre seguire una strada funzionale, l'effetto collaterale della democrazia è che tutti possono dire stronzate e con internet, i Social, le cose sono solo peggiorate).
Riguardo all'educazione, credo dipenda molto dai modi, ovvero se una persona evidenzia una lacuna in un ragionamento o decisione, lo fa notare proponendo un'alternativa costruttiva, è un conto; se lo scopo è screditare totalmente, senza alcuna base, fondamento, autorevolezza, rientra in ciò che ho detto prima "con la democrazia tutti possono dire stronzate". Per questioni importanti (sanità, sicurezza nazionale/internazionale) è bene che ci sia un controllo, chiamato poi anche "censura", con fine preventivo, le informazioni sbagliate e fuori strada almeno in situazioni di emergenza potrebbero creare più danni che benefici, come impatto sulla popolazione, ignorante in materia. Il fatto che oggi stiamo usando internet ecc è perché qualcuno ha detto "adesso si fa così, punto" anche se molto probabilmente qualcuno aveva proposto idee alternative, sollevato possibili obiezioni, ecc. Ricordiamo sempre che le decisioni devono avere effetto su larga scala e l'interesse della collettività è maggiore dell'interesse del singolo.