Ulixes Il discorso mi interessa molto, visto che sto studiando proprio ora per l'esame di storia contemporanea la storia di Israele, tra le altre cose.
Devo dire che nel 1948 un po' i paesi arabi se la sono cercata. Israele era appena nato (peraltro con estensione minore a quella di oggi) e cosa combinano i paesi arabi? Lo attaccano subito. Non un buon inizio. Di certo così facendo non hanno convinto Israele a porsi in modo diplomatico con i suoi vicini. Semmai lo hanno fatto chiudere a riccio trasformandolo in una specie di fortezza completamente militarizzata. Non direi che è stata colpa dei palestinesi, perchè lo scontro è stato scatenato da Egitto, Giordania, Siria e Libano, che avevano anche i loro loschi interessi (la Giordania conquistò la Cisgiordania e l'Egitto la striscia di Gaza). Peraltro non si può neanche dire che la guerra del 1948 mirasse al genocidio dei palestinesi, visto che a quanti di loro erano rimasti in Israele fu anche riconosciuta la cittadinanza israeliana. Se Israele avesse voluto fare un genocidio, vinta la guerra, non avrebbe avrebbe messo niente a fare un po' di pulizia etnica.
Stessa cosa nel 1967. Israele è dovuto intervenire a causa dellle provocazioni di Nasser (come la chisura del golfo di Eilat), del progetto della Giordania e della Siria di costruire una diga che avrebbe ridotto di molto il flusso d'acqua del Giordano verso Israele e la mobilitazione degli eserciti dei paesi arabi.
Molti dicono che Israele dovrebbe restituire i territori conquistati nel 1948. A mio parere non dovrebbe farlo. Nel 1948 è stato attaccato. Ha poi vinto, e gli attaccanti ne hanno giustamente subito le conseguenze con perdite territoriali. Se così non fosse, la Russia e la Polonia oggi dovrebbero restituire la Prussia Orientale alla Germania pur essendo stati attaccati in passato dalla Germania. Non funziona così. Troppo facile attaccare e poi pretendere che rimanga lo status quo una volta che hai perso.
Su una cosa invece Israele ha sbagliato, nel 1956. Durante la crisi dello stretto di Suez non doveva farsi trascinare in guerra contro l'Egitto da Gran Bretagna e Francia. Lo stretto di Suez era una questione che riguardava solo questi due paesi. L'intervento di Israele mi sembra sia stato ingiustificato e provocatorio visto che l'Egitto non gli aveva dichiarato guerra. Secondo me avrebbe fatto meglio a restarne fuori. Sulle guerre successive non mi esprimo perché ancora non sono arrivato a leggere quei capitoli.
Diciamocelo, i paesi arabi sono stati, ancora di più in passato dei pessimi vicini per Israele. Mi dispiace molto per la morte di tutti questi civili palestinesi innocenti. È inaccettabile. Ma allo stesso tempo capisco la preoccupazione israeliana, anche se non giustifico la reazione spropositata che ha avuto. È una situazione difficile nella quale non si può tifare al 100% per uno o per l'altro, vista la complessità del tema e considerando che le preoccupazioni e le richieste di entrambe le parti sono tutto sommato comprensibili.
Comunque non credere che a me piacciano Ben Gvir
Smotrich e Potere Ebraico. Come ormai avrai capito ho un pensiero conservatore (anche se con qualche eccezione), ma nonostante io creda in Dio, penso che politica e religione debbano essere nettamente separate. Unire le due cose non ha mai portato bene nella storia. Mai. Porta solo fanatismo ed estremismo, che sono le ultime cose che ci vogliono per tenere insieme milioni di persone, ancora di più se di religioni diverse.