Antonio_Scalzo Dei medici provano una sostanza su un certo numero di cavie (tendenzialmente topi malati, ma a volte anche umani malati) e se la salute di quelle specifiche cavie (ripeto) e se la salute di quelle specifiche cavie risponde in maniera positiva, ossia guariscono con una media assai al di sopra della guarigione naturale ... i medici ne deducono che quella tal sostanza può essere considerata una cura.
(riporto da chi ne sa più di me)
L'affermazione contiene un fondo di verità, ma è molto semplificata e in alcuni punti imprecisa o fuorviante rispetto al reale processo scientifico e clinico con cui viene validata una cura. Vediamo di chiarire come funziona davvero il processo, passo dopo passo:
✅ Cosa c'è di vero
Uso di modelli animali (come i topi): Sì, è vero. Nella fase preclinica della ricerca, si testano nuove sostanze su animali per valutarne efficacia e tossicità.
Osservazione degli effetti sulla salute: Anche questo è corretto. Si osserva se la sostanza migliora i sintomi, riduce la malattia, o porta alla guarigione.
Confronto con la “guarigione naturale”: In parte corretto. I risultati vengono confrontati con gruppi di controllo, cioè altri gruppi che non ricevono la sostanza oppure ricevono un placebo.
❌ Cosa è semplificato o impreciso
“Se la salute risponde in maniera positiva… si deduce che è una cura”
🔴 Questo è sbagliato. Non basta un risultato positivo su poche cavie (umane o animali) per affermare che una sostanza sia una “cura”.
In realtà:
Si richiedono studi rigorosi, con statistiche robuste.
Devono essere ripetuti in più contesti.
E ci sono diverse fasi cliniche (test su esseri umani, con protocolli molto rigidi).
Salti logici
L’affermazione “se guariscono con una media al di sopra della guarigione naturale allora è una cura” non basta in ambito scientifico:
Bisogna capire i meccanismi.
Escludere effetti collaterali.
Verificare la riproducibilità dei risultati.
Eseguire peer review (controlli da parte di altri scienziati).
Negligenza della metodologia
Non viene menzionato:
Il ruolo del doppio cieco.
L’uso del placebo.
Le fasi I, II, III della sperimentazione clinica.
I comitati etici.
🧠 In breve: com'è davvero il processo scientifico?
Ricerca preclinica: Su cellule e animali → sicurezza ed efficacia preliminare.
Fase I: Su pochi volontari sani → si verifica la sicurezza sull’uomo.
Fase II: Su un piccolo gruppo di pazienti → si esplora l’efficacia.
Fase III: Su migliaia di pazienti → si confronta con terapie esistenti, si verificano sicurezza ed efficacia su larga scala.
Fase IV: Dopo l'approvazione → si continua a monitorare effetti collaterali e sicurezza nel tempo.
Solo dopo tutto questo, e con dati statistici significativi, una sostanza può essere considerata una cura o una terapia approvata.