Un tema importante e non scontato, da wired.it:
A chi appartiene un'opera creata dall'intelligenza artificiale?
L'IA generativa, sia contenuto testuale che immagini, di fatto produce come sappiamo nuovo materiale. Dal punto di vista legale, a chi attribuire la paternità, copyright dell'opera (ed entro quali limiti)? All'utente che inserisce in input un prompt, oppure al software usato (quindi es. l'azienda)? Dando per scontato che i dati di partenza (database da cui attinge il software) siano di libero e consentito accesso, non "rubati".
La questione normativa e anche etica è complessa, come già evidenziato dal caso Il Garante della Privacy blocca ChatGPT. Sebbene il dibattito sia ancora aperto, da un altro articolo vediamo che la Corte di Cassazione si è espressa a riguardo del diritto d'autore dell'Intelligenza Artificiale. In particolare:
Di recente una sentenza della corte di Cassazione ha stabilito che un'opera realizzata con l'intelligenza artificiale è frutto dell'ingegno dell'utente, ma rimane necessario verificare se e in quale misura l'utilizzo del software ha assorbito l'elaborazione creativa dell'artista.
La domanda più frequente diventa, a questo punto, quella relativa alla tutelabilità in base al diritto d’autore dei contenuti generati dai modelli di Ai e, subito dopo, quella relativa alla possibilità di attribuirne la paternità all’uomo o alla macchina. Per il momento il legislatore italiano e quello comunitario hanno escluso che la macchina, ovvero il modello di Ai generativa, possa essere qualificato come autore dell’opera.
Occorre indubbiamente trovare a un compromesso, globalmente accettato e farlo a breve, vista l'enorme crescita e diffusione che stanno avendo queste tecnologie.