Tacito
Nell'82, dopo la vittoria italiana sul Brasile, i nostri quotidiani iniziarono a parlare del calcio carioca. Tra i vari i titoli si poteva leggere: In Brasile il portiere è un giocatore mancato; In Brasile non esiste una tattica di gioco, l'allenatore è solo un accompagnatori di talenti; etc etc etc ...
In particolare un giornale (forse la gazzetta dello Sport) riportò all'incirca il seguente articolo: Quella brasiliana è l'unica nazionale al mondo ad aver perso una finale giocando in casa ed è l'unica nazionale al mondo ad aver vinto una finale giocando ... fuori casa
Il riferimento era alle due finali del '50 e del '58: in quella del '50 il Brasile giocava in casa e perse 1-2 contro l'Uruguay; in quella del '58 il Brasile giocava contro i padroni di casa della Svezia e vinse per 5-2.
Tuttavia a ragionarci un attimino vien fuori la realtà, ossia che i giornali si prefiggono il compito di lavare il cervello dei propri lettori: se nel '58 il Brasile vinse contro i padroni di casa della Svezia ... allora anche la nazionale svedese (e non solo quella brasiliana) ha perso una finale giocando in casa.