Fragolina_91
grammaticalmente non è possibile fare uno "spuntino fuori pasto", in quanto sarebbe esso stesso un pasto;
premesso che metabolismo, ritmi circadiani e capacità digestive possono variare significativamente tra soggetti diversi, a parte l'apporto calorico, bisogna tenere un costante apporto di tutti i nutrienti essenziali, specialmente amminoacidi essenziali, vitamine idrosolubili, glucosio e minerali, in modo da evitare la degenerazione delle funzioni fisiologiche e dei tessuti, come la perdita di massa muscolare, in definitiva si può temporaneamente ridurre o tenere al minimo l'introito calorico, ma non si possono sacrificare i nutrienti essenziali; in teoria, la cosa migliore sarebbe fare tanti piccoli pasti frequenti, con tutti i macronutrienti e micronutrienti, per eliminare il rischio di qualsiasi carenza e preservare i tessuti, tuttavia, studi recenti evidenziano (con dei limiti) che effettuare digiuni circadiani, per esempio 12 ore al giorno, se effettuati durnate fasi di inattività o comunque di basso impatto energetico, inevitabilmente intorno al periodo in cui si dorme, può dare uno stimolo metabolico a ottimizzare le risorse e preservare più efficacemente il tessuto muscolare, preferendo maggiormente il metabolismo dei lipidi;
in definitiva la verità è probabilmente che i periodi di digiuno sono utili ma vanno relegati al periodo di inattività, mentre nelle fasi di maggiore attività è più salubre fare pasti relativamente più piccoli e frequenti per rifocillarsi e evitare carenze da digiuno;
il senso di sazietà durante il singolo pasto dipende anche dalla sequenza degli alimenti, dal volume totale di acqua e dalla quantità di proteine;
ovviamente attività fisica, massa muscolare e stile di vita incidono e sono importanti nella stessa misura dell'alimentazione, sia nella salute che anche solo nel metabolismo;