Jeffrey esperienze di premorte dove delle persone dicono di aver visto un tunnel
La visione di un "tunnel" può essere interpretata come una conseguenza della compromissione selettiva del sistema visivo, dovuta ad uno stato di ipossia a livello della retina e del cervello.
La retina è un tessuto che presenta una sensibilità differenziale all’ipossia, ovvero non tutte le sue aree rispondono allo stesso modo alla diminuzione di ossigeno.
La fovea, situata al centro della retina, è responsabile della visione centrale e dettagliata, ed è relativamente più resistente all’ipossia; mentre le aree periferiche, deputate alla visione laterale, sono invece molto più vulnerabili.
In condizioni critiche, come durante un arresto cardiaco, l’ossigenazione dell’occhio e del cervello diminuisce drasticamente, e le prime aree a perdere funzionalità sono quelle periferiche, provocando una progressiva perdita della visione laterale.
Poiché la visione centrale può essere mantenuta per un tempo leggermente maggiore, ciò può generare la sensazione soggettiva di un restringimento del campo visivo: i bordi dell’immagine si scuriscono gradualmente, lasciando solo una porzione centrale luminosa e nitida.
Il cervello, anch'esso sotto stress ipossico, nel tentativo di dare un senso a queste informazioni limitate e alteralte, interpreta il suddetto effetto visivo come un movimento attraverso un tunnel stretto e buio, verso una luce brillante al centro, la quale altro non sarebbe se non l’ultima porzione attiva della fovea.