aerial infatti la ragione secondo Nietzsche è solo uno strumento (lui dice il rapporto tra gli istinti tra loro). Sottomettersi alla tirannia della ragione e facendo della logica un criterio del vero Essere.... è qualcosa cui non solo gli scienziati (fisici materialisti compresi) ma anche i filosofi (Nietzsche li chiama i preti dissimulati) sono stati soggetti lungo la storia.
Quel che voglio sostenere io nell'interpretazione della filosofia nicciana è che Nietzsche nella scoperta e nell'edificazione della conoscenza fosse guidato veramente da forze superiori oltre a essere uno psicologo visionario delle varie epoche e nello studio comparato della storia.
C’è qualcuno, alla fine del secolo decimonono, che abbia un concetto preciso di ciò che i poeti delle grandi epoche chiamavano ispirazione? Per quanto sia piccolo il resto di superstizione che rimane in noi, sarebbe difficile respingere l’idea che siamo soltanto l’incarnazione, il portavoce, i medium di potenze superiori. Il concetto della «rivelazione» nel senso che, improvvisamente, con sicurezza e finezza indicibili qualche cosa diventi visibile e udibile — qualche cosa che ci scuote e ci sconvolge profondamente — è la semplice espressione della verità. Si sente, non si cerca; si prende, non si domanda chi dà; come un lampo riluce improvviso un pensiero, necessariamente così, senza esitazioni nella forma: io non ho mai avuto da fare una scelta. Un rapimento in cui la enorme tensione d’animo si risolve talvolta in un torrente di lagrime, in cui il passo involontariamente ora precipita, ora rallenta; un essere completamente fuor di sè stessi, con la percezione distinta d’una infinità di sottili brividi che ci scuotono fino alla punta dei piedi; una felicità profonda in cui il dolore e l’orrore non agiscono per ragione di contrasto ma sono parti integranti, indispensabili, sono come una nota di colore necessaria in quest’oceano di luce; un istinto del ritmo, che comprende tutto un mondo di forme; la lunghezza, il bisogno d’un ritmo ampio è, quasi, la misura per la potenza dell’ispirazione, una specie di compenso alla sua oppressione e tensione.
Chiaramente solo chi lo vive su di sé lo può capire, è indimostrabile in una tesi prettamente razionale, ma anche la psicoanalisi ha dei limiti nella comprensione del simbolico perché mira al vissuto e non a comprendere quale sia l'essenza istintiva dell'individuo.
Per esempio gli archetipi di cui parla Jung, in Platone costituivano le Idee ma questi modelli non erano copie imperfette nella realtà come voleva fare credere ma un punto d'incontro tra il divenire della materia e gli archetipi del "demiurgo" apollineo.
L''arte, la trasfigurazione del simbolico sono i principi estetici con cui viene giustificata la realtà e analizzati i vari personaggi che hanno costituito la storia occidentale, a livello animale la selezione naturale ha proprietà differenti ma secondo Nietzsche in veste di biologo non favorisce mai i più forti. anzi li dissipa e li scoraggia. Il progresso della specie può avvenire solo in un essere superiore creato e indirizzato consapevolmente e volontariamente, cioè programmato scientificamente: N afferma che l'uomo ha il potere di plasmare la realtà e guidare l'evoluzione animale verso qualcosa di veramente più forte, più intelligente, più saggio e superiore. Un Dio terreno in pratica, che comunque resterebbe anche in quanto guida illuminata solo un infinitesimo del Tutto.