Anche io penso, come te, che il benessere dei figli debba essere prevalente. Non si mettono al mondo dei bambini per farli vivere nel disagio. Se non stai bene col tuo partner, sopporti, se ci si comporta civilmente. Non ti dico che devi scopartelo o darti il bacetto al mattino, ma non dovresti essere così egoista da separarti per rifarti una vita e una famiglia per perseguire la tua felicità. Il discorso che fanno in questi casi, che in una famiglia dove non c'è armonia il bambino cresce male, è schifosamente ipocrita. Se non ci sono problemi di violenze o di pazzia, si deve fare buon viso a cattivo gioco: sopportarsi e fingere di andare d'accordo, almeno fino all'adolescenza del figlio. Questo significa il senso di responsabilità. Magari vite separate fuori, magari camere separate, ma civile coabitazione e conduzione del menage familiare. Ripeto, tutto questo vale se il coniuge è un buon genitore, se contribuisce al benessere del bambino. Se invece è un pessimo genitore, lo si caccia di casa a calci nelle chiappe, prima che faccia danni. E comunque, chi se ne va, deve pagare salato il danno fatto!