Ecco come ho continuato io la storia.
(Lorenzo porta ora il soprannome di Er Montone) @Giulio_M Non so se, a tempo perso, volete modificare il nome nelle storie precedenti, fate come ritenete più opportuno.
"A regà, dove siete? Ho riportato le chiavi, ch' annamo a casa!"
Er Montone si guardò attorno, ma al piano terra non vi era traccia del suo amico né di nessun altro.
Un senso di inquietudine cominciava a farsi strada nella sua mente quando decise di salire le scale.
Una volta messo piede al piano superiore venne pervaso dal vapore bollente della doccia, con la porta del bagno e dello spogliatoio aperta.
Entrato nello spogliatoio maschile, notò una porta chiusa che dava accesso a un altro bagno, ma passò oltre e si diresse verso il suono del getto d' acqua corrente, convinto di trovare Cesare, o almeno un tizio a cui chiedere dove fosse il pt.
Ora, Er Montone era un tipo che non si tirava certo indietro in fatto di femmine e quella figura di donna, senza veli, o meglio, con un solo "velo" a coprirle gli occhi, fu inaspettata e lo mise in difficoltà sul da farsi.
Si sistemò con la mano sinistra il cavallo dei pantaloni, cercando di schiarirsi le idee.
"Solo una pacca veloce"
Disse fra sé e sé, nel tentativo di convincersi che rubare la donna di un amico volesse dire ben altro, ma ignorando completamente cosa significasse ricevere il consenso da una donna.
Si avvicinò alla giovane che ora, voltandosi, gli dava le spalle e che sembrava persa nella sua coccola di vapore e acqua.
La manona stava per mettere a segno il colpo sul gluteo di lei, quando sentì lo scarico del WC provenire dal bagno accanto.
Intuita all'istante la situazione, si apprestò a uscire dal bagno, dallo spogliatoio e si diresse in fretta al piano di sotto.
Non gli restava che attendere l'arrivo della coppietta una volta finito di fare le loro cose.
Con una palestra intera a disposizione, Er Montone iniziò ad allenare pettorali e braccia ai vari attrezzi.
La routine lo aiutava a riprendere il controllo.
"C'è nessuno?"
Una voce dolcemente goffa proveniva dall'entrata del locale.
"Donatella, al supermercato mi hanno detto che ti avrei trovato qui!"
Er Montone si sporse dalla Chest press e vide lei, Augusta. Cento kg per 1,57 m di morbida bontà, amica che Donatella aveva conosciuto al supermercato in cui lavorava e dove la giovane riempiva non di rado il carrello di pizze e lasagne surgelate e ogni genere di cioccolata e biscotti.
Augusta, impacciata e in forte sovrappeso, non era di certo lo standard di donna a cui ha sempre ambito Lorenzo, ma verso di lei scoccò un'inaspettata scintilla e si rese conto che non gli dispiaceva affatto.
"Donatella è impegnata al piano di sopra." si affrettò a rispondere Lorenzo, schiarendosi la voce.
"Sta facendo esercizio fisico?"
"Ehm...diciamo di sì...e tu? Perché non ne approfitti?" Le sorrise Lorenzo propositivo e ammiccante.
Augusta imbarazzata arrossì, ma mantenne il contatto visivo.
In realtà lei non era mai stata del tutto convinta dei messaggi lanciati sui social dalle influencer che promuovevano l’obesità patologica, ma non aveva mai messo piede in una palestra prima di allora per timore di essere giudicata da pt e atleti.
"Su, vieni." Lorenzo, col suo corpo massiccio, le fece strada nella sala pesi, dopo aver chiuso la porta d’ingresso a chiave, considerata l’ora tarda.
Quella notte trascorse così, tra un attività fisica e l'altra, Cesare e Donatella si davano da fare a corpo libero senza tregua al piano di sopra; mentre Lorenzo e Augusta, finito il primo allenamento di lei, si addormentarono sulla Leg extention, lui con la testa e i bicipiti scolpiti affondati nel petto e ampio addome di lei.
E il mattino successivo la palestra sarebbe stata pure chiusa, come da calendario, al pubblico...
Fine