LutherBlissett Ecco perché deve esistere un qualche meccanismo che spieghi come sia possibile una siffatta contraddizione.
A parer mio, diventa una contraddizione dal punto d'osservazione dell'uomo. L'uomo giustamente lo trova paradossale, trova assurdo che l'infinita complessità della vita non basti da sola a giustificarne la sua doverosa eternità, né a constrastarne la fine. La fine sembra non aver alcun senso quando la tortuosità del cammino che percorriamo, porta ognuno di noi ad impegnarci strenuamente a vivere e a mantenerci in vita.
Ma dal punto di vista della Terra, le due vie che hai sopra menzionato, si uniscono in un perfetto connubio deterministico. Il nostro pianeta, che è un sistema chiuso, scambia l'energia ma non la materia col resto dell'universo. Se non vi fosse la morte, e quindi la decomposizione degli organismi morti, le scorte si esaurirebbero, non vi sarebbero fonti alternative da cui ricavare ulteriore materia necessaria a ricostituire la vita.
L'unico modo per il mondo di perpetuare sé stesso è optare per l'autoalimentazione, in un continuo passaggio dagli organismi all'ambiente e dall'ambiente agli organismi, rendendo di nuovo disponibili quelle molecole complesse precedentemente "occupate".