Il nostro buon maresciallo Massimo Drittone (sempre lui) si trova in una situazione spinosa. Il vicino di casa, un tale Eugenio De Rattis, gli ha rapito il figlio e lo tiene da qualche parte in casa. Massimo, tempo fa, aveva origliato il vicino dire tra sé e sé: "il 25 marzo rapisco il moccioso di quello sbirro e me lo nascondo in casa!" E dato che Massimo è un dritto a cui non la fa nessuno, lui il 25 marzo ha lasciato aperta la finestra della camera del bambino.
Il buon Drittone, inspiegabilmente gabbato, allora decide di difendersi e il giorno dopo, dopo aver chiesto una volta al signor De Rattis di rendergli il figlio, va a casa De Rattis, butta giù la porta e gambizza la signora, dopo butta dalla finestra la bambina di Eugenio, impicca per i testicoli il cane al lampadario, mangia il gatto e spara ai pesci rossi nell'acquario uno ad uno. Quindi piazza una bomba in casa De Rattis e se ne va a picchiare il cugino di Eugenio De Rattis che si trovava da un amico (sfondando la porta e dandogli uno schiaffo). E se il giorno dopo vede Eugenio tira un delicato (ma piano eh) schiaffetto sulla guancia anche a lui.
Secondo voi perché, quando citato in tribunale, lo hanno arrestato anche se Massimo Drittone ha detto di aver solo esercitato il suo diritto di autodifesa? La corte ce l'aveva con lui?