Ecco, questi sono ragionamenti che proprio non riescoe capire. E spiego perchè.
L'essere cattolici zelanti è qualcosa di totalmente anacronistico. E questo non da pochi anni, da molto tempo. Il seguire scrupolosamente la religione è qualcosa che non appartiene più all'occidente, ed i pochi che ancora lo fanno appaiono come persone fuori dal mondo, ed a ragione.
Ma così come è percepita come arretratezza una forte religiosità esteriore (non intimista), per me lo stesso discorso vale per l'anti religiosità.
Quando si apre un libro di storia, quando appaiono tutti quei movimenti, tutte quelle teoria fortemente anti religiose, anti clericali ecc ? Nel secolo diciannove.
Ovvio. C'era stata da poco la rivoluzione francese e bisognava tenere a bada un colpo di coda reazionario.
Ma oggi, nel privato, nel quotidiano, il singolo individuo che 'urgenza' ha di andare contro ciò? Ora, io faccio davvero fatica a credere che qualcuno viva ancora come nell'ottocento. Mi spiego?
Ed anche questa tua urgenza di dover 'riformulare' il cristianesimo (neo cristianesimo) a tuo uso e consumo non riesco neppure minimamente a capirla. Che bisogno hai?
Ma tu conosci davvero gente che nel quotidiano, che va a lavorare, che cerca di godersi la vita ecc e si mette a pensare al 'neo cristianesimo' ? Boooh.
Per me tutto il discorso religioso, anti religiosità compresa (sia sotto forma di credo che sotto forma di critica alla chiesa come istituzione), mi sa di roba vecchia.
La sola eccezione comprensibile è la critica alla Chiesa che influisce nei temi etici, questo sì.
Ma non vedo che influenza possa avere nel privato di un individuo.