Maria Chiara Madosca era fuori dalla grazia di Dio.
Il gommone del suo ragazzo, vuoi per l'impeto o vuoi per il caldo o vuoi per il caucciù difettoso o per la sfiga di Leclerc, si era bucato.
26 anni e playmaker della squadra di basket femminile di Conegliano Veneto, alta 1 metro e 86, Maria Chiara era concentratissima sulla sua carriera.
Era l'astro nascente del basket italiano.
A fine anno, si vociferava addirittura che sarebbe stata portata dal selezionatore della nazionale femminile in una tournè in nord america.
Per i figli, ci sarebbe stato tutto il tempo una volta appese le scarpette (scarpone: aveva il 43 e mezzo) al chiodo.
Ma il test non lasciava spazio a dubbi: Matteo aveva fatto un bel canestro dentro di lei.
Il più bello dei canestri.
Alla fine Maria Chiara portò avanti la gravidanza con tanto amore, e si ripromise che sarebbe tornata in campo più forte di prima.
Ma inevitabilmente fu costretta a saltare, oltre alla tournèè a Toronto e Las Vegas, anche tutta la stagione successiva.
Al suo posto, il Conegliano ingaggiò Letizia Bruttoni, una trentaseienne a fine corsa che aveva la fama di testa matta e di mangia uomini.
Infatti, Letizia una volta ambientatasi non tardò troppo a portarsi a letto tre dei fidanzati delle compagne di squadra.
A Maria Chiara era giunta voce di questo, e ne aveva parlato proprio con Matteo.
Lui non le avrebbe mai fatto uno scherzo del genere.
Era uno a posto, lui.
Uno con dei valori.
Aveva fatto persino lo scout da ragazzo.
Matteo però, che di lavoro faceva il rappresentante e testimonial di articoli sportivi, un giorno venne convocato dai suoi superiori per una sponsorizzazione.
Trovandosi di fronte anche Letizia.
E seppe che avrebbero dovuto girare uno spot assieme.
Così, un pò spiazzato ma comunque curioso e soprattutto voglioso di quei soldini, si mise al lavoro assieme a lei.
Le riprese durarono un paio di giorni, con lei alla fine che lo invitò a prendersi uno spriz.
E a fine aperitivo, lei ancora in canotta si alzò in piedi e con una zaffata ascellare lo stordì.
Portandoselo su nel suo appartamento.
Dove lui, come in preda alle droghe più proibite e pesanti e incapace di inquadrare bene dove fosse e cosa stesse facendo, divenne la quarta stelletta che lei si cucì idealmente sopra quelle poppe enormi e cadenti.
Certo, per Matteo fu praticamente come lanciare un salame in un corridoio...E lei quasi non se ne accorse.
Matteo rientrò a casa da Maria Chiara, ma nella notte ebbe un incubo e iniziò a parlare nel sonno ripetendo ossessivamente il nome di Letizia e chiedendole di "stenderlo nuovamente".
Maria Chiara lo svegliò e gli fece il terzo grado, e poi lo cacciò di casa senza tanti complimenti.
Matteo allora contattò proprio Letizia per chiederle se lo ospitava almeno per la prossima notte.
Letizia in un impeto di contagiosa simpatia gli negò la richiesta e anzi gli confessò di avere provveduto a spargere in giro la voce che tra tutti i mariti di tutte le giocatrici di serie A, B e C era quello col cazzo più piccolo.
Matteo per la vergogna si trasferì e cambiò identità.
Prese un volo per Pechino.
Si risposò addirittura, con Mary Chin Phon Pin.
Nessuna, almeno lì, lo avrebbe più potuto infamare.
Anzi era una specie di Rocco Tano, per i canoni orientali.
E questo gli fruttò un contratto pubblicitario per fare da testimonial agli involtini plimavela.
Pronunciando testuali parole:
"Involtino italiano. Questo lo hanno plovato ploplio tutte."
Fine