Lo zio Enea era un personaggio da cinepanettone.
45 anni, non si era mai sposato.
Lui stava bene per conto suo.
Ma con le femmine era un vero e proprio maniaco sessuale, in senso buono.
In casa era diventato celebre per la battuta spesso ripetuta, e mutuata da Amarcord di Fellini:
"E' andata benissimo...mi ha concesso anche l'intimità posteriore".
Poi nessuno indagava oltre.
Se allo zio piaceva anche il culetto, beh...buongustaio.
Ma saranno stati anche fatti suoi.
In famiglia però erano tutti preoccupati per Alex.
Aveva 21 anni e con le ragazze era di una timidezza ben oltre il patologico.
Si temeva addirittura che avesse gusti...ehm...diciamo alternativi.
Ma Alex sapeva che erano tutte balle.
Solo che si vergognava a raccontare di un episodio in particolare.
Una volta infatti a 16 anni era stato portato nel fienile da Rosalba, la figlia dei vicini che aveva due anni più di lui.
Nemmeno il tempo di dargli un bacio a stampo, che lui aveva sfontanato nelle braghe suscitando grande imbarazzo in lei.
E così il padre di Alex, Umberto, aveva preso lo zio Enea in disparte chiedendogli il favore di fargli conoscere qualche donna delle sue, per verificare che gli piacesse per davvero la fessura delle meraviglie.
Così Enea lo prese sotto la sua ala e lo portò in un locale dove facevano lap dance, per testare le sue reazioni.
Quando le ballerine gli si avvicinavano mettendogli le mani sui fianchi e sbattendogli in faccia le poppe grosse e siliconate, lui aveva un fremito e si divincolava come un ladro.
Ma lo zio Enea, prima di consegnargli la pergamena del busonazzo Doc, voleva essere sicuro.
Allora escogitò la prova del nove.
Contattò Anna, una sua amica di costumi abbastanza facili, di 47 anni.
Che arrotondava come poteva per sbarcare il lunario e per pagare la scuola ai cinque figli.
Si mise d'accordo con lei.
E fece modo di incontrarsi loro tre al Bar Bone.
Lo zio Enea fece finta di avere un impegno improvviso, e lasciò lì Anna ed Alex da soli.
Il Bar verso l'una di notte chiuse, e Anna dopo avergli lanciato ami in qualsiasi modo, si arrese e decise di riaccompagnarlo a casa.
Ma a metà strada le uscì la domanda che a tutti albergava in gola da tempo:
"Ragazzo mio, ma a te la passera piace o no?".
Poi fermò la macchina in un posto isolato e, non avendo udito risposta, lo baciò alla francese.
Arrivarono a casa di Alex alle sette di mattina, giusto in tempo perchè lui incrociasse zio Enea e babbo Umberto appena alzatisi.
Alex, con quel mezzo sorriso da scopatore consumato e un'inedita aria da duro, disse con voce bassa ed impostata:
"E' andata benissimo, mi ha concesso l'intimità posteriore. Volete vedere la prova?"
"No, noo per la Madonna, che stiamo facendo colazione. E poi chi, chiiii te l'ha concessa???."
Perchè che gliela avesse concessa una donna oppure un maschione, c'era un mondo di differenza.
Al che Anna fece capolino dietro la porta per un saluto al volo, dicendo:
"Gliel'ho concessa io. E avete in casa un vero toro. Fossi in voi ne andrei orgoglioso, anzichè trattarlo come un ritardato".
Poi lei se ne andò facendo sballonzolare le tette che straripavano da sotto a quella maglietta attillata e sporca della gioia del ragazzo timido che aveva appena reso uomo.
E questa fu davvero una storia a lieto fine, perchè Anna prese Alex in simpatia e gli fece conoscere sua figlia maggiore Elena, di 19 anni.
Che gli concesse evidentemente pure l'intimità anteriore, dal momento che un anno dopo era in cinta.
Che fortuna avere uno zio così.
Fine