Ocone Ciò che definisci nazismo è la manifestazione finale di un processo molto più profondo e antico. Quelle idee non sono nate nel vuoto né all’improvviso: c’erano già le basi, culturali, sociali, religiose e storiche, che le hanno rese possibili. Quindi non è una semplice questione di ideologia politica di fazione, ma il risultato di una stratificazione lunga e complessa che va ben oltre lo schema politico tradizionale. Ma tu sei ignorante quindi ti devi attaccare al cazzo per rompere con le tue solite cagate.
📜 Antichità (prima e subito dopo l’era cristiana)
Manetone (Egitto, III sec. a.C.): Storico egiziano che scrisse sugli ebrei, descrivendoli come ex-lebbrosi e nemici dell’umanità.
Il testo è perduto, ma le sue affermazioni ci sono note attraverso:
Flavio Giuseppe, Contro Apione (I sec. d.C., circa 95 d.C.)
Altri autori classici come Tacito.
Apione (I sec. d.C.): Diffuse l'accusa che gli ebrei sacrificassero umani nel tempio. Contro di lui scrisse Giuseppe Flavio nel Contro Apione.
Tacito, Historiae (fine I sec. d.C., circa 105 d.C.): Descrive gli ebrei come superstiziosi e misantropi.
Cicerone, Pro Flacco (59 a.C.): Attacca gli ebrei e li presenta come influenti in modo negativo a Roma.
✝️ Cristianesimo delle origini e Antichità tardo-romana
Giovanni Crisostomo (circa 349–407 d.C.): In otto Omelie contro i Giudei (probabilmente composte tra 386 e 388), li accusa di deicidio, usura e di essere “una razza detestabile”.
Agostino d'Ippona (354–430 d.C.): Meno violento, sostenne che gli ebrei fossero puniti da Dio per non aver riconosciuto Cristo.
👉 Qui si crea la base ideologica per secoli di antigiudaismo cristiano: gli ebrei sono “colpevoli della morte di Cristo”.
🏰 Medioevo
Accuse ricorrenti: omicidi rituali (il “sangue dei bambini cristiani”), profanazioni dell’ostia, avvelenamento dei pozzi.
L’accusa del sangue: Norwich, 1144
Il primo caso documentato di accusa del sangue (rituale omicida) risale a Norwich, Inghilterra, 1144, con la morte di un ragazzo cristiano, William.
IV Concilio Lateranense (1215): Convocato da Papa Innocenzo III. Impose distinzioni vestiarie (es. l'obbligo del Judenhut o della rotella gialla) e restrizioni sul prestito di denaro e sulle cariche pubbliche, codificando la segregazione degli ebrei.
La profanazione dell’ostia: Parigi, 1290
Collegata a un processo contro alcuni ebrei accusati di aver profanato un’ostia consacrata. L’evento contribuì alla diffusione dell'accusa di “ostia sanguinante” e fu strumentalizzata per giustificare persecuzioni e l'espulsione degli ebrei dalla Francia nel 1306 per ordine di Filippo IV il Bello.. Episodi simili si verificarono anche a Berlino (1243), Bruxelles (1370), Deggendorf (1337).
Avvelenamento dei pozzi: Usata come accusa durante la Peste Nera (1348-1351). Portò a pogrom di massa in tutta Europa, con migliaia di ebrei massacrati (es. Strage di Strasburgo, 1349).
Dante Alighieri (1265–1321): Nella Divina Commedia, sebbene non presenti un antisemitismo esplicito, riflette la teologia medievale che marginalizzava gli ebrei come "ciechi" alla verità cristiana.
Tommaso d’Aquino (1225–1274): Riconosce agli ebrei alcuni diritti naturali, ma li considera infedeli destinati alla conversione o alla subordinazione.
Geoffrey Chaucer (circa 1343–1400): The Prioress’s Tale, ne I racconti di Canterbury, ritrae negativamente gli ebrei.
Martin Lutero (1483–1546): Dopo un primo periodo tollerante, pubblica Sui Giudei e le loro menzogne (1543), in cui incita alla distruzione delle sinagoghe e alla persecuzione. Figura chiave dell’antisemitismo tedesco medievale e moderno.
⛪ Riforma protestante e prima età moderna
Erasmo da Rotterdam (1466–1536): Umanista tollerante ma usava spesso stereotipi antiebraici nei suoi scritti.
Bolla papale Cum nimis absurdum di Paolo IV (1555): Ghetti e segni distintivi (es. cappello giallo). (es. Ghetto di Roma).
William Shakespeare (1564–1616): Il mercante di Venezia (composto tra 1596 e 1599). Il personaggio di Shylock è spesso considerato uno stereotipo antisemita.
🇫🇷 Illuminismo e Rivoluzione francese (XVIII sec.)
Voltaire (1694–1778): Espresse un antisemitismo virulento, accusando gli ebrei di essere intolleranti, avidi e arretrati.
Paradosso: difensore della tolleranza religiosa, discriminava fortemente gli ebrei.
Diderot (1713–1784), Montesquieu (1689–1755): Pur meno violenti, consideravano l’ebraismo arcaico e socialmente dannoso.
Kant (1724–1804): Parlava della “fine della religione ebraica” come necessaria per il progresso morale dell’umanità.
Spinoza (1632–1677): Espulso dalla comunità sefardita di Amsterdam (1656), fu accusato da alcuni cristiani di “odiare gli ebrei” per la sua critica alla religione mosaica.
📖 XIX secolo e antisemitismo moderno
Hegel (1770–1831): Trattava l’ebraismo come una forma inferiore e chiusa di spiritualità.
Fichte (1762–1814): In alcuni scritti proponeva di “tagliare la testa agli ebrei” o espellerli se non si assimilavano.
Richard Wagner (1813–1883):
Das Judenthum in der Musik (prima ed. 1850, versione ampliata 1869): attacca compositori ebrei e afferma che gli ebrei siano estranei allo spirito tedesco.
Le sue posizioni furono idealizzate dal nazismo, anche se Wagner morì prima della nascita di Hitler (1889).
Charles Dickens (1812–1870):
Oliver Twist (1837–1839): il personaggio di Fagin è considerato uno stereotipo dell’ebreo criminale.
Dickens lo riconobbe e cercò di correggersi in opere successive.
Dostoevskij (1821–1881): In alcuni appunti e lettere mostrava sentimenti antisemiti, pur essendo meno violento nei romanzi.
🖼️ XX secolo: cultura e ideologia
T.S. Eliot (1888–1965): In alcune poesie e lettere ha usato stereotipi antisemiti (es. Burbank with a Baedeker, Gerontion).
Ezra Pound (1885–1972):
Dichiarato antisemita, sostenne Mussolini e propagò teorie del complotto sugli ebrei attraverso trasmissioni radiofoniche durante la Seconda guerra mondiale.
🔚 Conclusione: Una lunga eredità
L’antisemitismo attraversa tutta la cultura occidentale da oltre duemila anni, assumendo forme diverse:
Religiosa: colpa di deicidio, esclusione teologica
Economica: usura, "ebreo ricco e avido"
Razziale: soprattutto dall’Ottocento in poi
Molti grandi intellettuali ne furono coinvolti, e oggi la ricerca storica si confronta con questo passato in modo sempre più diretto.