🇮🇲 𝕸𝖆𝖗𝖈𝖔 77 ♓ l'Italia è purtroppo un Paese in cui l'apprendimento dell'inglese risulta molto difficile e secondo me per una questione di mentalità.
In Italia infatti circola un ipercorrettismo ai limiti del patologico, secondo cui (almeno parlando in italiano):
- qualsiasi errore grammaticale è giudicato estremamente male, spesso anche solo in un litigio per screditare qualcuno si addita alla grammatica quando non c'entra niente e, grammatica o no, il concetto espresso comunque rimane chiarissimo.
- qualsiasi persona straniera che parla in italiano se non parla bene come un nativo è vista come stupida o poco istruita.
Questo, secondo me, si estende molto anche sulla lingua inglese sia per come è insegnata a scuola, sia anche per come è considerata all'infuori.
Infatti un italiano può addirittura avere l'ardimento di correggere un errore grammaticale (anche presunto) fatto da qualcuno che parlava in inglese, sfoggiando una netta superiorità, e poi non sapere neanche chiedere indicazioni per strada quando non si trova in Italia.
E a scuola quando si impara l'inglese si studia quasi solo la grammatica, percorrendo mille pippe mentali in modo che per decidere quale tempo verbale usare si deve quasi risolvere un'equazione di quarto grado, ma in tredici anni di studio della lingua gli studenti NON sanno parlarla.