La filosofia, la religione, la politica (etc., etc., etc.) si distinguono dalla scienza non perché sfruttano una parte diversa del cervello, ma perché anziché valorizzare i concetti ... loro giocano con le parole.
Sigmund Freud: “Se qualcuno giunge al punto di accettare acriticamente tutte le assurdità che le dottrine religiose gli trasmettono, e perfino di ignorarne le contraddizioni vicendevoli, la sua debolezza intellettuale non deve stupirci oltremodo.”
Cioè Freud distingue gli errori dalle illusioni. Egli cita come esempio di errore alcune ipotesi scientifiche, come quella di Aristotele che affermava che i parassiti si sviluppino dalla sporcizia (per generazione spontanea), mentre pone come esempio di illusione la «affermazione fatta da taluni nazionalisti che la razza indogermanica (la nostra) sia la sola capace di portare la civiltà»: infatti, questa affermazione è semplicemente l'espressione di un desiderio.
E tra le varie illusioni che vanno per la maggiore vorrei ricordare: l'immortalità del nostro essere; la libertà come peculiarità esclusiva della nostra religione e della nostra democrazia; la storiella che da noi (paese buono o democratico) in galera non ci finisce nessuno.