Sì, sono decisamente tatuata (e farei prima a dire dove non lo sono; il primo a diciotto anni); di tatuaggi che sono stati tutti pensati, ponderati, ragionati molto, molto, molto, molto a lungo, assieme al mio tatuatore (un artista specializzato in tradizionale giapponese), prima di essere realizzati. Questo perché, per me, il tatuaggio rappresenta parti importanti e indelebili di me, della mia personalità, del mio percorso di vita; e deve avere un senso, un significato rilevante. Perciò no, non mi sono mai pentita, anzi: inteso come l'ho descritto (espressione significativa di sé; aggiungendo a ciò l'abilità tecnica del tatuatore), per me il tatuaggio è arte. E sarebbero da scardinare tutti gli stereotipi secondo cui le persone tatuate sono criminali, ex galeotti, o poco serie, irresponsabili, "sporche," inaffidabili, addirittura "indecenti" - sciocchi pregiudizi da ignoranti.