Non hanno vergogna.
Le domande che noi ci facciamo sono domande che chi agisce in questo modo considera senza senso, fatte da poveri sciocchi idealisti che non hanno ancora capito come va il mondo. Tu dici (e lo penso anch’io) che chi agisce così rimane vuoto; il punto è che lui è convintissimo che siano le sue piccole modifiche ad aver saputo portare il testo (o la poesia, canzone, parlo in generale) a essere pubblicato, o di aver colto l’occasione propizia, e tante altre storie che le persone così sono abilissime a raccontarsi. Non hanno i nostri scrupoli.
Io mi sento in imbarazzo persino quando leggo qualcuno appropriarsi di citazioni altrui e spacciarle per pensiero proprio senza citare le fonti, confidando nella distrazione, ignoranza o ingenuità degli altri. Poi capisco che a chi è capace di fare ciò non importa nulla di essere considerato e stimato per ciò che non è e non sarà mai. Gli basta e lo appaga una gratificazione fasulla. E’ gente con una visione distorta dei rapporti umani e dell’onestà, con una capacità che mi sgomenta di mentire a se stessi e a tutti.
Resta il fatto, e questo fatto non cambierà mai, che vuoti erano e vuoti restano, anche se qualcuno li considererà pieni.
“Dopo che tutte le bugie sono state dette e dimenticate, la verità sta ancora lì. Non va da nessuna parte e non cambia da un momento all'altro. Non si può corrompere, così come non si può salare il sale. Non si può corrompere perché è quella che è. È la cosa di cui stai parlando. L'ho sentita paragonare a una roccia - forse nella Bibbia - e sarei anche d'accordo. Ma la verità resterà qui anche quando la roccia non ci sarà più. Sono sicuro che qualcuno non sarebbe d'accordo con questa idea. Parecchia gente, anzi. Ma questa gente non sono mai riuscito a capire in cosa creda.“
(Cormac McCarthy)