Dr. Stein Floricienta beh, è tutta un questione di scala e "catalizzatori di crescita". Effettivamente sembra strano pensare alla preistoria (è anche difficile stabilire oggettivamente una soglia nel continuum evolutivo scimmi-uomo, possiamo dire 200.000-300.000 anni fa, anche se i primi ominidi - fra cui gorilla, oranghi ecc - sono comparsi circa 4,5 milioni di anni fa). Per un tempo epocale, sono mancate "vere" innovazioni, non c'era un contesto favorevole, quindi si andava di caccia, agricoltura, riproduzione e vita nei villaggi. Poi alcune civiltà si sono evolute molto (veci i Greci), poi una guerra e tutto cancellato, anni e anni di stagnazione culturale, evolutiva. In passato mancava un meccanismo solido di trasmissione della conoscenza (scrittura, la stampa, ovviamente internet).
Negli ultimi secoli poi (Ottocento e Novecento) l'innovazione tecnologica, l'avvento del digitale su larga scala (anni Duemila) ha reso possibile proprio un "effetto catalizzatore" (ovvero strumenti tali per cui la velocità ed efficienza di produzione, crescita, innovazione, aumenta notevolmente - vedi prima la catena di montaggio, poi l'automazione industriale, oggi anche l'Intelligenza Artificiale). In pratica, nell'evoluzione può essere lenta la partenza, poi una volta che ci sono determinati strumenti innovativi, rivoluzionari, risulta più facile continuare su quella strada (fino al raggiungimento di un punto - oggi su molte cose più o meno ci siamo - in cui ci si chiede cosa si possa ancora innovare, migliorare).