Eʀυ
Ti rispondo in maniera fuzzy 🙂
Se un Dio onnipotente esiste, dato che è comunque provato e certo che è il meccanismo chiamato evoluzionismo la formula che fa funzionare la varietà delle nascite nel mondo, possiamo dire che affidandosi al suo cieco meccanismo, Dio ha dato una spietata dimostrazione della Sua crudeltà.
Non è senza motivo che i credenti dei vari credo teisti si oppongono così fieramente all’idea stessa di evoluzionismo, infatti arrivano a capire che l’evoluzionismo rivela la crudeltà profonda del loro Dio.
Ma devono arrendersi alla realtà dei fatti, poiché la realtà di tale meccanismo è stata dimostrata scientificamente.
Dovevo fare questa premessa sulla realtà incontrovertibile dell’evoluzionismo, per spiegare il mio disagio nel rispondere a questa tua domanda. Vedi, anch'io sono stato molto disturbato, quando ero credente, dal rendermi conto della incontrovertibilità dell'evoluzionismo, cosa che ha contribuito non poco a rendermi incredulo. Per me l'evoluzionismo è un po' l'equivalente scandaloso del vajrayana e del tantra della mano sinistra che tanto scandalizzavano il mio prof buddhista, mi comprendi?
Mi sento ancora in luna di miele 🙂 con una teoria piuttosto recente sulla vera natura dei rapporti tra Dio e noi umani, una teoria direi quasi ancora allo stato nascente, chiamata “puerologia”, e tendo perciò a provare ad applicarla teoricamente quasi ad ogni questione teologica.
La teoria sostiene che Dio è un essere assolutamente privo di inibizioni morali, capace di ogni depravazione possibile. La sua totale assenza di moralità deriva logicamente dal fatto che è eterno, ovvero non ha avuto una nascita come noi, nessuna madre lo ha disciplinato dal vasino in poi, e nessuna società di Suoi simili lo ha più tardi inibito intimandoGli “nun te allargà”🙂 È solo così che ognuno di noi è stato imprintato di un fondamento di leggi morali, che a Lui sono mancate. Lui è così rimasto come un eterno bambino viziato (per questo la teoria puerologica si chiama così: teoria del Puer aeternus). Costui è un essere immaginifico, che riempie la Sua infinita solitudine-di-numero-primo di un diluvio di immaginazione. Crea i mondi con l’intenzione di popolarli di proiezioni di Sé. Il fenomeno non si verifica nei modi sostenuti dall’esistenzialismo, che sostiene che “noi umani veniamo gettati nel mondo”. No, è proprio qui che si verifica il ribaltamento sostenuto dalla puerologia, che invece sostiene che è Dio che, creato il mondo, ci si getta dentro Lui stesso: è “Dio che getta Sé stesso nel mondo”.
Però Dio non si rivela nel mondo, ma rimane occultato dentro di noi, si frantuma in tutti noi, si fa a pezzi, diventando ognuno di noi. Dio non vive nel Suo Empireo, ma vive qui dove noi siamo, poiché è irresistibilmente attratto dalla nostra vita e, soprattutto, dalla nostra morte. Si è spogliato di ogni potere, ma soltanto nella Sua fantasia e in questo Suo mondo, dove è venuto per degradarsi.
È infinitamente perverso. La Sua eternità lo fa stare de default in una condizione di noia perenne, poiché l’onnipotenza è come un handicap sottile che Gli impedisce di godersi fino in fondo la Sua condizione privilegiata (di cui non ha nessun merito) di eterno bamboccio divino.
La noia divina è un sentimento lussuoso e limaccioso, che ondeggia tra l’infelicità e la felicità: vivere in eterno Gli fluttua in certi momenti come una sottile condanna.
Ogni essere tende sempre a desiderare all'estremo ciò che Gli è impossibile, e anche Dio ha desideri che non potrà mai realmente esaudire. Lui non lo vorrebbe mai realmente, ma è tormentato dall’impossibilità di morire. Noi umani abbiamo il terrore della morte, ma Lui ha la certezza dell’eternità, che è di per sé angoscia ancora più estrema. Ecco perché Lui è così irresistibilmente attratto dalla morte, e ha creato apposta i mondi abitati dagli esseri mortali, per vivere la morte attraverso di loro. Ecco perché ci ha tutti programmati per la morte. Ed è ogni volta Lui stesso a morire insieme a noi. Lui ha creato questo pianeta per potercisi tuffare infinite volte e sporcarsi di mondo.
Ha tutti insieme i nostri vizi e tutte le patologie, ma quella più estrema, e Sua caratteristica assoluta , è la Sua inguaribile tanatofilia.
Noi, Sue proiezioni, siamo Suoi giocattoli viventi, ma Lui non ci crea separandoci da Sé, noi siamo Sue nuove personalità, e quando nasciamo non nasce una nuova persona separata da Dio, bensì nasce una nuova ennesima personalità divina.
Il Puer aeternus non ha una sola personalità, ne ha infinite, e ognuno di noi, quando muore, è destinato a essere riassorbito nella Sua memoria cosciente, che con la nostra intera vita si arricchisce di nuova ennesima personalità.
Quindi alla morte non scompariamo nel nulla, ma rientriamo dentro la Sua coscienza.
P.S. posto questa risposta anche nel thread che fa da cantiere e magazzino dei pipponi 🙂