Il padre di mia cugina paterna, che sarebbe mio zio acquisito ma che non riconosco come tale, vieta alla figlia di parlarmi perché è un rozzo siciliano ignorante, omofobo e transfobico. Da quando è venuto a conoscenza della mia disforia di genere piega la figlia alla sua volontà di non farmi offrire assistenza psicoemotiva e psicologica da persona sofferente di depressione maggiore cronica e altre problematiche severe. Gli ho inviato una diffida ad adempiere accusandolo di "incitamento all'odio" e "propaganda discriminatoria" (Art. 604-bis c.p), "associazione per delinquere" (Art.416 c.p) e quant'altro, ho fatto pure telefonate anonime per cercare di farli spaventare ma nulla li scuote. Non so più cosa devo fare. Sono stufa di fare segnalazioni o denunce a destra e a manca, pertanto questa volta non ditemi che devo recarmi dalle Forze Armate.