Lino Sasso beh, premesso che in genere è preferibile evitare di mettere la "e" dopo la virgola (o comunque mai necessaria e quindi nel dubbio, evita pure). Da quanto ho trovato, è comunque concessa in casi particolari:
- separare proposizioni principali con soggetti diversi: "Il sole splendeva, e gli uccelli cantavano"
- per isolare un inciso (<<breve frase, membretto di periodo che viene inserito, con funzione parentetica, in un costrutto da cui è sintatticamente indipendente>>): "Il mio amico, e non lo dico per vantarmi, è molto intelligente"
- per creare un effetto di contrasto o di enfasi: "Credevo di averlo convinto, e invece mi sbagliavo di grosso"
- nelle enumerazioni complesse: "Ho comprato pane, latte, uova, e anche un dolce" (nota che di solito in casi come questi si omette la virgola prima dell'ultimo elemento, la virgola può essere usata per evidenziare la separazione fra gli altri elementi es. più simili o correlati, dall'ultimo elemento)
Comunque sia, in genere ripeto è sempre meglio evitare poiché comunque, consentita non significa obbligatoria. Di sicuro è considerata errore quando unisce elementi (aggettivi, avverbi, ecc) dello stesso tipo, ad esempio è sicuramente errore scrivere "Ho visto un gatto, e un cane".
Credo che in passato fosse cosa più diffusa mentre oggi tendenzialmente si evita proprio; probabilmente in testi classici era una cosa più diffusa, ad esempio in qualche testo di B. Russell ricordo di averlo notato (ora non so di preciso in quale contesto preciso) quindi appunto, con le regole moderne, sebbene ci possano essere eccezioni, questa situazione si tende ad evitare.