L’assenza di speranza, l’immutabilità. Ciò che più angoscia dell’Inferno tutto è il suo essere definitivo. Ogni pena sarebbe sopportabile se si sapesse che, prima o poi, avrà un termine. Nell’Inferno questa speranza non c’è e credo che questa sia, per quanto giusta, la vera insopportabile pena.
Se proprio dovessi indicare la peggiore, direi quella degli ignavi, costretti a rincorrere una bandiera punti da vespe e mosconi e indegni, così come lo erano in vita, persino dell’Inferno vero e proprio.