la mia maestra delle elementari è morta la settimana scorsa. Ero andato a trovarla qualche mese fa ma non la vedevo da 40 anni. Aveva 92 anni ma lucidissima. Non mi ha ricevuto subito perchè era in déshabillé... così mi ha chiesto di telefonarle, prendere un appuntamento e poi organizzare un incontro. Sono stato molto felice che appena ho suonato il campanello e mi ha chiesto chi è mi ha detto subito tu sei stato un mio alunno. Che lucidità e memoria a 92 anni. Così ho scritto una lettera a suo nipote che si chiama Guglielmo. Ve la condivido se vi fa piacere...
Salve Sig. Guglielmo,
sono Enzo. Ci siamo conosciuti a casa di sua zia Guglielmina quando sono andato a visitarla come ex allievo e Testimone di Geova.
Ho saputo che purtroppo Guglielmina, dopo una lunga vita, ci ha lasciati e approfitto di questa lettera per farle sapere che mi dispiace molto e per fare le mie condoglianze a lei e a tutti gli altri nipoti.
Volevo inoltre, con queste righe, parlarle brevemente dei bei ricordi che ha lasciato in me sua zia. Ricordi che hanno segnato la mia infanzia e conseguentemente la mia formazione e personalità.
Ho memoria di Guglielmina come di una persona con un carattere forte e deciso, ma anche sorridente e disposta a lodare quando era opportuno farlo.
Ho ben impresso in me il suo abbigliamento e il suo aspetto sempre curato, nonché della sua auto (una Innocenti, se non erro) color champagne .
Ricordo anche qualche sgridata, ma tenere a bada alunni come me non sarà stato assolutamente facile. Lei, però, riusciva ad avere sempre il controllo della situazione.
Eh si, è vero, erano altri tempi, ma sono stati i miei tempi, con i miei compagni, i miei giochi, le mie marachelle, i miei studi, le mie risate, la mia maestra…Tempi che porterò con me fin quando avrò vita.
Quando ripenso a queste cose, in cuor mio, ringrazio sempre Dio per il modo in cui ci ha fatto, con la capacità di apprendere, ricordare e provare sentimenti.
Realizzo ancora di più come tutto questo rende bella e significativa la vita e di come sia doloroso accettare che, coloro che abbiamo amato, la perdano.
Un caro saluto da un ex allievo della signora Guglielmina o, come la chiamavo io, semplicemente la signora maestra, o meglio, come mi riprendeva lei ogni tanto, signorina maestra.
Con affetto
Enzo