smarrito Il problema della scuola è che gli insegnanti non insegnano l’educazione, a stare al mondo, a cavarsela in cose davvero importanti e gli alunni vengono trattati come teste da riempire di nozioni inutili (tipo date), non come individui pensanti con i quali fare ragionamenti veramente seri che li portano a crescere intellettualmente. Gli alunni non vengono puniti, responsabilizzati e trattati in base alla loro età. Ho sempre trovato ridicolo che un ragazzo di 18/19 anni possa firmare da solo degli avvisi scolastici ma che debba chiedere in modo infantile il permesso per andare al bagno. Per me un maggiorenne deve essere trattato come tale nel bene e soprattutto nel male pagando le conseguenze delle azioni (esattamente come dovrebbe accadere fuori da scuola, anche se molti genitori tendono a proteggere e a sostituirsi a loro per farli crescere meno rapidamente). Il problema della scuola è che per i professori l’importante non è far appassionare un ragazzo alla materia o trasmettere qualcosa, bensì è solo finire il programma il più in fretta possibile, poi se un ragazzo se lo dimentica perché lo ha imparato a memoria senza averlo capito o è rimasto indietro non importa, anzi… più è indietro e più viene lasciato indietro. Non importa se il professore va avanti come un treno e il ragazzo non riesce a prendere appunti o a stare al passo a studiare cose sempre nuove e poi all’interrogazione a sorpresa non è preparato come vorrebbe. Non si studiano le materie in base agli interessi, spesso ci sono materie che non interessano a nessuno e che non c’entrano nulla con l’indirizzo scolastico scelto. Purtroppo viene data molta importanza a materie che non interessano quasi a nessuno (vedi il latino) e ad argomenti vecchissimi, ripetuti mille volte (sia alle medie che al liceo) tralasciando il presente e le cose davvero utili ed interessanti. Dopo ci sono anche i professori che danno tantissima importanza a cose che non dovrebbero averne e tralasciano quelle più recenti ed importanti per riuscire a capire meglio il presente. Perché stare una vita sugli egizi o sulla prima guerra mondiale o su chissà cosa se poi il libro di storia arriva al 2024 e noi arriviamo solo alla fine della seconda guerra mondiale tralasciando la parte del libro che spiega anche la politica e l’attualità? Non è meglio soffermarsi di più sul presente? Non è meglio far studiare gli alunni in autonomia (soprattutto gli ultimi anni di liceo) e rimanere a disposizione se non capiscono qualcosa ed interrogarli? Del resto spesso i professori quando spiegano non aggiungono nulla di nuovo o non sanno nemmeno sintetizzare ma ripetono pari pari al libro, parlano a macchinetta e non vogliono neanche essere interrotti per delle precisazioni, quindi andare a scuola diventa una perdita di tempo che potrebbe essere impiegato studiando in autonomia nella metà del tempo e consentendo ai ragazzi di andare a fare qualche lavoretto il pomeriggio e la sera. La scuola insegna solo nozioni e zero pratica. I bulli quindi sono solo uno dei tanti problemi che certi professori non sono in grado di gestire. La scuola sarebbe bella se fosse gestita diversamente e con una seria cooperazione tra i genitori e i professori (cosa che spesso e volentieri non avviene)