Cunnilingus ti spiego meglio come funziona il software, perché è qui che spesso si fa un grande errore concettuale. Il software di IA generativa (che sia ChatGPT o altro software) NON ragiona, né oggi né domani, per come strutturalmente è impostato, ma è basato infatti su un modello linguistico, calibrato su miliardi di parameteri (tali da minimizzare l'errore, cercare di fornire affidabilità nelle risposte). Il software attinge poi ad un enorme database di informazioni (che sia statico, es. la prima versione di ChatGPT era aggiornata al 2021, in seguito con gli aggiornamenti arriva al 2023, o anche accesso al web real time) e fornisce la risposta, parola per parola, su base probabilistica! Lo sottolineo perché è importante, il modello linguistico cerca le corrispondenze fra il tuo input e il database, poi "mette insieme le parole" su base probabilistica di come, in base al proprio database, quelle parole si trovano accostate! Il risultato è che le frasi sono quasi sempre di senso compiuto, si presentano bene, ma... Possono tranquillamente dire stupidate! Oggi l'accuratezza nelle risposte è migliorata molto, rispetto ad un anno fa ad esempio, e continuerà a migliorare, ma il software si presta molto meglio per alcuni compiti rispetto ad altri: sintesi (e magari anche traduzione) di un articolo o lungo testo, ricerca enciclopedica senza tanti commenti o analisi prodonde, ma riportando informazioni in qualche modo già presenti ("parlami di.. questo argomento"), mentre ha difficoltà per compiti come la risoluzione di un problema di fisica/matematica (un conto è farmi un copia-incolla delle formule e step risolutivi, un conto è risolvere veramente il mio esercizio, dicendomi i risultati finali corretti). Quindi capisci che il miglioramento del software significa calibrazione dei parameteri affinché il modello linguistico, su base probabilistica, minimizzi l'errore in base ai dati usati per l'addestramento (che ripeto, quindi non significa affatto "il software ragiona").
Comprendere questo, come funziona tecnicamente lato software, è fondamentale. Altrimenti è chiaro che c'è il rischio di idealizzazione e anche da come ne parli tu ("immensurabili riserve dell' ia", "onnipotente", "razionalità infallibile e incorruttibile del genio artificiale", ecc). Ne avevo parlato in dettaglio qui: l'IA non è mai esistita
Cunnilingus posciachè non ancora si consente a ché' la venga in possesso dell'integrale de' contenuti presenti in essi, ma le informazioni di carattere conoscitivo de' libri, non aranno mai niente che non fia già contemplato fra le immensurabili riserve dell' ia.
Sono rimasto a posciachè 😂 che però si scrive posciachè posciaché, con l'accento acuto. Beh, comunque se tutto il testo fosse stato scritto in questo stile, sarebbe stato ben più ostico rispondere.
In conclusione, posso dire questo: l'IA è sicuramente una rivoluzione, come lo sono stati il computer e internet (la differenza è che oggi il mondo corre più veloce, di conseguenza dobbiamo correre anche noi per "starci dietro"). L'IA non ha senso vederla, idealizzarla come essere perfetto che sostituirà l'essere umano, ma cambiano i ruoli. In passato occorreva fare i conti a mente, oggi sarebbe una stupida perdita di tempo, del tutto inefficiente pensare di "sfidare un computer" o una calcolatrice. Ha senso che l'essere umano si concentri in altri compiti, superiori, di gestione e controllo piuttosto che automazione meccanica (che la macchina, hardware e software, svolge in modo estremamente più efficiente). L'IA, se saputa usare, è un ottimo strumento anche per lo studio: fai una domanda al volo su un argomento, chiedi una breve sintesi o di recuperare un punto specifico (cosa che, col motore di ricerca, in linea di massima riesci a fare ma il collo di bottiglia è sempre l'essere umano, leggere e analizzare una o più pagine, per veloce che tu possa essere, non impieghi pochi secondi o frazioni di secondo come una macchina). Ciò non toglie che, una volta interagito con il software, tu possa usare al massimo le tue capacità mentali, riflettere su quanto stai leggendo, richiedere un altro approfondimento, confronto, ecc. Con la giusta consapevolezza e capacità educativa, l'IA diventa un grandissimo strumento a tua disposizione. Ciò che va fatto, invece, nelle scuole la giusta educazione, formazione: altrimenti il giovanissimo alunno pensa al miracolo, si fida ciecamente delle risposte e, senza mai fare il minimo sforzo, finisce per farne un uso improprio e atrofizza il proprio cervello.