Ho 18 anni ma non ho ancora finito la scuola secondaria di secondo grado, e in particolar modo, le mie situazioni sono aggravate sul piano scolastico da un anno e mezzo, quando è peggiorato il mio stress psicosociale, post-traumatico e ovviamente la mia depressione maggiore cronica. La mia famiglia ha commesso il brutale gesto di continuare a farmi frequentare senza tenere conto delle mie esigenze prioritarie, e l'istituto semplicemente ignora ciò che avviene, infatti la preside mi diede addirittura dell'immatura 2 mesi e mezzo fa. Più volte ho commesso il gesto estremo di marinare, ma non è una cosa che posso portare avanti per un'intero anno, poichè vivo in un piccolo paese e non essendoci luoghi di svago dove andare non saprei come coprire 6-7 ore giornaliere nell'ozio. Non posso starmene a patire il freddo mattutino seduta su un marciapiede senza fare niente per mezza giornata, ogni giorno. Così sono costretta, contro ogni volontà, ogni tipologia di disagio, di problema psicologico e psichiatrico che sia, ad entrare e marcire tra le aule di quell'edificio. A sentirmi pronunciare da quei fottuti bastardi di docenti: "come va"? "Cosa farai dopo il diploma"? IGNORANDO COMPLETAMENTE CHE IO IL DIPLOMA NON ME LO POSSO PRENDERE NEMMENO, E CHE STO FREQUENTANDO QUEL POSTO FORZATA DA ABUSATORI SENZA CHE LORO CHIAMINO I SERVIZI SOCIALI. Non rispondetemi con: "cerca di sopportare, di resistere" e/o "denunciali". Perché le ho provate di tutte. Le denunce richiedono tempo burocratico prima di essere prese in carico, e nel frattempo il tempo passa e io continuo a venire oppressa sempre di più. Perciò, voglio una soluzione veloce, immediata, che faccia in modo di FRENARLI ADESSO. L'unica più efficace sarebbe a mio parere, recarmi dal dottore di famiglia e farmi certificare la mia inidoneità psichica al proseguimento degli studi, ma rischierei solo ulteriori ritorsioni, per tanto, sono alla ricerca di una soluzione che venga attuata da altre persone al di fuori del nucleo familiare disposte a schierarsi per me, ad allearsi, ad unirsi. Ma non posso. Non ho le risorse necessarie. E quindi, che devo fare? Che cosa mi tocca fare, mettermi sul serio in piazza ad urlare col megafono e passare a suonare campanelli da una casa all'altra per avviare una rivolta cittadina? E chi sarebbe disposto a coinvolgersi legalmente per me? Nessuno.