smarrito che faccia miracoli, ce lo possiamo scordare. È vero però che è oggetto di studi e questo lo troviamo indicato su europarl.europa.eu:
Il veleno dello scorpione giallo, nativo del Nord Africa e Medio Oriente, è utile invece contro il cancro. Nel suo pungiglione c'è la clorotossina, che si attacca alle cellule tumorali, ignorando quelle sane, e su cui si può caricare un radioisotopo da rilasciare dentro il tumore.
Il fatto è che potenzialmente moltissime sostanze possono essere benefiche o dannose a seconda sia del dosaggio, sia dell'effetto che desideri (o meglio, la priorità): ad esempio se sei in ipocalcemia devi assumere calcio, un eccesso di calcio non fa bene ai reni, ma allora che fai, non lo assumi e muori? Oppure terapia a base di cortisone per chi ne ha bisogno, e così via, scegli il male minore e ciò che è prioritario.
Tornando al veleno dello scorpione quindi, si sono viste analogie con il funzionamento della medicina tradizionale e in alcuni paesi del Terzo Mondo è già in uso questa nuova terapia. Il punto è che noi, "paesi sviluppati", prima di approvare un nuovo farmaco, una nuova cura dobbiamo seguire procedimenti molto lunghi, in genere, fra regolamentazione e burocrazia, per evitare possibili effetti collaterali. Diciamo che un paziente in stadio terminale o comunque con pessime prospettive a causa di un tumore, se con la terapia tradizionale non ottiene i risultati sperati, in ogni caso non ha nulla da perdere a provare terapie alternative. Ribadisco che non dobbiamo credere ai miracoli ed è vero che ci sono anche casi singoli fortunati (la terapia alternativa, sperimentale, su qualcuno funziona e su qualcuno non cambia nulla purtoppo) ma come detto, per una persona che ormai tramite la terapia tradizionale ha già il destino segnato, tanto vale provare.