Su questo tema è bene fare delle precisazioni perché dipende molto dal caso specifico (quindi in cosa abbiamo investito), strategia di trading, disponibilità (sia in termini di liquidità, sia orizzonte temporale), ecc.
Concettualmente, "mediare le perdite" significa questo:
- acquisto 1000 euro di azioni che valgono 100 euro (quindi in questo caso, 10 azioni)
- per qualche motivo, l'andamento è in perdita, arrivo al -10%, l'azione che valeva 100 ora vale 90
- per tornare in pareggio, da quel punto dovrei attendere un +10%
- mediare le perdite significa: acquisto (esempio) altri 1000 euro in quel punto di minimo - che poi sia o non sia esattamente il minimo, è un altro discorso - quindi 1000 euro di azioni pagate 90. Sommato all'investimento precedente, questo equivale a
(1000*100+1000*90)/(1000+1000) = 95
ovvero 2000 euro a prezzo 95 (capitale doppio, perdita dimezzata)
- per tornare in pareggio, è sufficiente un 5% e non più il 10% dato che ora il prezzo medio di acquisto è 95 e non 100; se poi la quotazione sale ancora (e ho motivo di lasciare investito anziché disinvestire), avendo acquistato a prezzo più basso, guadagno ancora di più
Ecco, attenzione però che sono qui necessarie le giuste precisazioni: non sempre conviene mediare le perdite, dipende! Vediamo un po':
- analisi fondamentale: studia l'azienda (o asset, quello su cui vogliamo investire) nel contesto macroeconomico, la solidità e salute finanziaria, quindi cerca di attribuirne un valore intrinseco
- analisi tecnica: studia SOLO (ed è importante precisarlo) l'andamento grafico, matematico, quindi non farebbe distinzione se si tratta di una banca o della criptovaluta alternativa di turno
Il day trading (sfruttare piccoli movimenti nel prezzo, di qualunque asset, per intascare la differenza, speculazione pura) applica 100% analisi tecnica, per dirla in altri termini "non guarda in faccia nessuno". In questo caso è assolutamente da evitare la strategia di "mediare le perdite" ma anzi occorre impostare dei livelli di stop loss automatici (del tipo, se sbaglio strategia, chiudo in leggera perdita e passo ad altro).
Viceversa chi si concentra sull'analisi fondamentale, è vero che deve rinunciare ad alcune "possibili occasioni" valide dal punto di vista tecnico, è anche vero però che può concedersi il lusso (sì, decisamente un lusso) di lasciare la posizione aperta (oggi sono in perdita, va beh posso aspettare domani, il prossimo mese o quando sarà) e anche se c'è un ulteriore calo, mediare le perdite quindi come nell'esempio già visto prima. Se reinvesto la stessa quantità (commissioni a parte, in genere di pochi euro) si tratta di una semplice media aritmetica, altrimenti abbiamo una media ponderata. È chiaro che avendo mediato le perdite, per tornare in parità e iniziare a guadagnare, occorre meno tempo/variazione. Abbiamo però aumentato il nostro capitale esposto, quindi il consiglio generale è questo:
- concentratevi sull'analisi fondamentale, investire SOLO in qualcosa che è comunque solido: una banca, un indice grande e diversificato, ecc. Il day trading, 100% analisi tecnica invece lasciatelo a chi si occupa solo di quello (o eventualmente se volete occuparvi di quello, sappiate che è tutto un altro mondo); tramite l'analisi fondamentale, se oggi siete in perdita potete aspettare o - a seconda della vostra disponibilità - reinvestire per mediare le perdite, cosa che invece in un asset non sicuro, sarebbe follia pura, spero di aver chiarito il concetto
- mediare le perdite: quanto reinvestire? ho creato questa formula di esempio, per rendere l'idea:
(1/(1+perdita)+C2)P2 > 1 + C2
, dove C2 è il capitale che investiamo la seconda volta o meglio, il rapporto fra quel valore e il capitale precedentemente investito che assumo unitrio (per capirci, se prima ho investito 1000 faccio 1000/1000=1 mentre C2 se supponiamo sia 1500, diventa 1500/1000=1,5); perdita è in termini percentuali quindi 10% è 0,1; P2 è la crescita che dovrei avere, per far sì che la disequazione sia soddisfatta ovvero che raggiungo la parità e inizio eventualmente a guadagnare. Vediamo un esempio numerico:
- primo investimento 1000 euro (C1=1000), commissioni a parte
- quotazione cala del 10%
- sapendo che prima o poi avviene un rimbalzo (magari non del +10% ma comunque fluttuazioni nella Borsa ci sono sempre, specialmente l'effetto rimbalzo) voglio vedere quanto dovrei reinvestire per tornare in parità nel caso la quotazione salisse del 3%
- formula:
(1/1,1+C2)1,03 > 1+C2
, ottengo C2=2,121 --> dato che C1=1000, il secondo investimento è 1000*2,121 = 2121 euro
- vale a dire che con circa 2000 euro reinvestiti (totale circa 3000), un recupero del +3% mi farebbe compensare la perdita iniziale del 10% (che è una perdita molto elevata, consideriamo poi che, "sfighe a parte", prestiamo comunque attenzione in cosa investiamo e quando lo facciamo)
Cosa ne pensate dell'idea? Ovviamente - e a maggior motivo se mediamo le perdite cioè aumentiamo il nostro capitale esposto al mercato - voglio ricordare l'importanza dell'analisi fondamentale (che tra l'altro è ciò che ribadisce sempre il noto Warren Buffett). Fate i bravi 🙂