Dal report trimestrale della Consob (consob.it) ovvero la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa vediamo un po' di statistiche interessanti, che vi riporto in punti.
- le società quotate e negoziate nei mercati regolamentati italiani (Euronext Milan, Euronext Growth Milan, Vorvel) sono attualmente 443, di cui 427 società italiane
- la capitalizzazione totale (quasi tutta Euronext Milan, circa il 99% del totale) è di 836,4 miliardi di euro, di cui 633,7 miliardi di euro di società italiane
- scambi di azioni quotate nei mercati italiani, nel primo semestre 2024 abbiamo 338,1 miliardi di euro (pari a 676,2 annuali, se viene mantenuta la stessa entità); nel 2023 è stato pari a 561,5 miliardi di euro, nel 2022 pari a 556,5 miliardi di euro e nel 2021 pari a 601,7 miliardi di euro
- scambi di titoli di stato italiani, nel primo semestre 2024 pari a 3189,5 miliardi di euro (sarebbero 6379 annuali), nel 2023 è stato pari a 4512,6 miliardi di euro, nel 2022 pari a 3596,7 miliardi di euro; ovviamente l'aumento dei tassi di interesse in seguito all'inflazione, ripresa ecc ha reso interessanti questi investimenti "sicuri" negli ultimi anni (garantiti dallo stato, senza le fluttuazioni e imprevedibilità tipiche del mercato azionario)
- scambi di ETF/ETC/ETN quotati nei mercati italiani, nel primo semestre 2024 pari a 47,9 miliardi di euro (sarebbero 95,8 annuali), nel 2023 era pari a 85,3 miliardi di euro, nel 2022 pari a 120,6 miliardi di euro
- scambi di fondi comuni quotati nei mercati italiani, nel primo semestre 2024 pari a 116 miliardi di euro (sarebbero 232 annuali), nel 2023 è stato pari a 205 miliardi di euro, nel 2022 pari a 200 miliardi di euro
- scambi di strumenti derivati standardizzati (futures, opzioni...) quotati nei mercati italiani, nel primo semestre 2024 pari a 463,9 miliardi di euro (sarebbero 927,8 annuali), nel 2023 è stato pari a 910,3 miliardi di euro, nel 2022 pari a 913,2 miliardi di euro
- percentuale di posizioni Short, vendite allo scoperto: nel primo semestre 2024 la media è stata dello 0,8%, nel 2023 era 0,9% e nel 2022 1,1%; valori bassi indicano che l'aspettativa è di una crescita dell'economia (anche in ottica lungo termine) piuttosto di aspettarsi un crollo
Gli Italiani quindi mediamente investono a basso rischio (basso rendimento fisso garantito dallo stato), quindi principalmente mercato obbligazionario in generale, da titoli di stato anche poi a buoni postali; qualche fondo di investimento, mentre azionario ed Exchange-traded fund hanno volumi inferiori. Purtroppo molti Italiani hanno scarsa educazione finanziaria, hanno "paure" infondate (non sanno soppesare il reale rischio-beneficio, ritenendo più "sicura" la propria banca rispetto allo stato o un indice globale diversificato) e in genere mantengono elevata liquidità.
Cosa ne pensate di questo report e di questi dati? Nel link che ho messo all'inizio, trovate la versione completa da consultare. 🙂