aerial No, anche se non c'è la necessità di risparmio le abbreviazioni nei messaggi e SMS non impoveriscono la lingua italiana. Questo sia perché si tratta solo di uno dei tanti registri linguistici (quello che si usa sui social, che è diverso da quello formale, quello che si usa tra amici, quello che si usa a scuola o nelle istituzioni ecc.), sia perché è solo un mero adattamento dei significanti al mezzo che si è utilizzato, mentre non cambia nulla nel segno linguistico e né nella struttura del codice lingua.
Anche i telegrammi, che si usano da molto prima dei messaggi, hanno comportato a un adattamento della lingua al mezzo di comunicazione. L'adattamento della lingua al mezzo utilizzato inoltre avviene anche per moltissimi altri mezzi di comunicazione (come ad esempio nelle conversazioni telefoniche), il più delle volte senza che ce ne rendiamo conto, sia per motivi psicologici sia per motivi pratici. Si parla dunque di lingue settoriali, come esistono anche per le diverse discipline (soprattutto scientifiche). Un parlante qualsiasi è difficile che conosca il gergo tecnico della medicina, ma è pur sempre italiano: questo perché è una lingua settoriale, una sotto-lingua per intenderci.
Nell'esempio pratico "nn", che starebbe per non, cambia solo la rappresentazione esterna del segno linguistico e per giunta solo la forma grafica (quando leggo un messaggio con scritto "nn" leggo comunque "non"), il segno linguistico rimane invariato, con lo stesso significato e con la stessa funzione.
Al massimo i social hanno minato o rovinato la lingua italiana in altri modi: con il calo vertiginoso e costante delle competenze linguistiche degli studenti negli ultimi anni, con la conseguente inondazione anomala di anglicismi nella lingua, che portano i parlanti a dimenticare il lessico autoctono, con la gente che si esprime con il linguaggio dei meme anche nelle conversazioni parlate ecc.
Per qualsiasi approfondimento consiglio il manuale di linguistica Berruto-Cerruti, per un'infarinatura generale.