✯-Andrea Valente
Mio padre che mi svegliava tutte le mattine alle 4 per salutarmi e per dirmi di comportarmi bene con mia madre e all’asilo. Mi ricordo anche mia madre che tutte le mattine mentre mi accompagnava a piedi mi ripeteva di non dare fastidio ai miei compagni e di rispettare le maestre altrimenti avremmo fatto i conti a casa. Non ho mai dato fastidio a nessuno ma lei continuava a ripeterlo all’infinito. Era fanatica, pensa che mi faceva chiedere scusa anche se mi volevo alzare da tavola dopo aver mangiato. Mi ricordo anche che mi insegnava a leggere, scrivere, contare, le bandiere e mi faceva dei “giochi” di memoria. Non mi portava mai al parco, non mi faceva mai uscire con gli altri bambini, non mi faceva andare ai loro compleanni. Ricordo anche mio padre che tornava stanco dal lavoro e dormiva sempre. Ah, io chiedevo sempre i giocattoli ma mia madre mi diceva :”te li porta Babbo Natale” o :”ormai hai 4 anni, sei troppo grande per giocare” e alla fine mi regalavano sempre le sciarpe, i cappelli, i vestiti e gli ombrelli. Io da piccola non giocavo mai e sono cresciuta capendo il valore dei soldi. Non potevo giocare e nessuno giocava con me. Mi ricordo anche che mi immobilizzavano per farmi delle cure. Insomma, ho avuto un’infanzia un po’ triste ma il periodo dell’asilo è stato bello rispetto a quello che è successo dopo. Quella volta non capivo tante cose ma col tempo devo dire che malgrado gli sbagli, mia madre mi ha insegnato tante cose