user7044 certo con questi approfondimenti la cosa si fa ben più interessante. L'analogia del videogioco ci può stare, per il resto sono assolutamente d'accordo sul punto 2, "la realtà è pixelata" (appunto secondo la scala di Plank) sia in termini spaziali che temporali; il concetto di continuo è un'approssimazione del tipo "guardiamo da lontano", si perde quindi il livello di dettaglio, questo evidentemente abbiamo modo di verificarlo sia su scala macro che micro, proprio con il gesto di "cambiare scala".
Anche il punto 4 è vero, certo che anche qui l'ipotesi della simulazione risulta essere UNA delle possibili spiegazioni, impossibile da smentire (almeno riguardo alle costanti come Fibonacci, Pi greco, Nepero ecc), riguardo alla sezione aurea ci vedo più applicabile il concetto di inconscio collettivo di Jung (archetipi, che alla fine anch'essi non sono altro che "strutture a priori della mente").
Il punto 5 è un po' complesso (immagino intendessi scrivere "causalità" al posto di "casualità"), e da quanto ho capito mi sembra tu voglia seguire una strada di tipo empirista anche riguardo al Big Bang; diciamo questo, la materia oscura è prevista dalla relatività generale di Einstein (prima nasce una teoria, poi negli anni qualcuno forse riesce tramite osservazioni dirette, dimostrazioni sulla base di altre teorie ecc a dire "Einstein l'aveva previsto..."), così come i buchi bianchi. In ogni caso, l'esperienza insegna che questo metodo di progressione della scienza è funzionale, tramite "buonsenso" si seguono i metodi di indagine più indicati (chiaramente non sempre a posteriori) per definire una teoria, a seconda dei casi. Il Big Bang può essere (almeno in parte) spiegato in questo modo (vedo se poi trovo una discussione in cui ne ho parlato più in dettaglio): conosciamo i buchi neri, corpi celesti con campo gravitazionale altissimo, in accordo con la legge di Newton, attraggono gli altri corpi celesti (comunque di massa inferiore); si parla di "singolarità", in realtà non è esattamente così ma possiamo anche qui mantenere valida la scala di Plank, il centro del buco nero ha quindi tale dimensione. Oltre il buco nero (eh sì, attrae verso sé, e poi?) nasce il concetto di buco bianco (previsto dalla relatività generale, ovviamente non ancora dimostrato) ovvero "il contrario del buco nero": non attrae nulla, rilascia materia ed energia. Il Big Bang potrebbe dunque essere il fenomeno che parte dalla singolarità del buco bianco, del "nostro universo". Qui aggiungo delle precisazioni:
- è inutile che proviamo a pensare "quale dimensione" collega buco nero e buco bianco, di fatto con la creazione di multiversi; è probabile che sia una dimensione che noi non riusciamo a cogliere, ad esempio: il fatto che neghiamo l'esistenza di una quarta dimensione spaziale, implica che essa non esiste oppure che le strutture a priori della nostra mente sono "fatte in un certo modo" tali da non permetterci di intenderla in ciò che definiamo "concreto"? Direi la seconda ipotesi (sì, lascerebbe aperta e ancora più interessante la teoria della simulazione)
- ipotesi forse un po' forzata, il concetto di "dimensione" (spazio, tempo) ha validità locale! Ovvero noi siamo portati alla ricerca di causalità (buco nero - buco bianco, quindi "Big Bang" ecc) estendendo però un ragionamento di validità locale, anche ad "oltre il locale". Passando per la singolarità potrebbe perdersi il senso di tutto ciò e il nostro intelletto, il modo in cui è "costruito" (struttue a priori), potrebbe determinare la nostra tendenza a dire <<è logico, deve essere così>> (lo so, sempre in analogia con la teoria della simulazione)
user7044 Le possibilità, nel caso della simulation theory, sono fondamentalmente due:
1) Siamo AI - o qualcosa del genere - ed esistiamo, come AI, tutti insieme all'interno della stessa simulazione. Tu sei reale quanto lo sono io.
2) Esisto solo io. O solo tu. Naturalmente dal mio punto di vista io esisto, ma tu non puoi saperlo. E viceversa. E questa è una posizione da solipsismo assoluto.
La seconda la escluderei, il solipsismo mi sembra tanto estremo quanto poco probabile. La prima ipotesi ok, di fatto è ciò che continua a restare "potenzialmente valido" secondo quanto detto finora, ma restano dei dubbi non da poco:
- tutto è una simulazione, compresa la nostra coscienza? Sembra più realistico, verosimile fintanto che parliamo di materia. Leggendo, ho trovato questo passaggio "forzato": <<Supponiamo che queste persone simulate siano coscienti>>
- "qualcuno ha creato la simulazione": è tanto diverso da dire "io credo in Dio"? Diciamo che usare il termine "Dio", ovviamente lascia sempre dei dubbi ma è una soluzione semplice per chiudere il tutto; parlare di altri esseri più evoluti ecc, quindi l'ipotesi che viviamo in una simulazione, lascerebbe sempre aperta la questione esistenziale (non tanto "nostra", ma quella relativa a "tutto il resto", se riteniamo sempre valida questa strada)
Forse ciò che ho scritto nel punto 5, a maggior motivo se accettiamo l'idea di avere vincoli di tipo strutturale della nostra mente (questo è comunque indipendente dalla simulazione in sé!) che interferiscono anche - per quanto ci possa sembrare "strano" - anche col nostro intelletto e il senso della logica, può essere una spiegazione alternativa. Di sicuro posso dire che lo scetticismo ha vinto 🙂 comunque interessante!