Arrivati ad un certo punto credo che sia troppo tardi. La mia famiglia non si è mai preoccupata delle mie condizioni di salute mentale. Soltanto una mia cugina e negli ultimi anni, mio padre. Ma mia cugina ormai da tempo mi ha abbandonata, facendomi cadere letteralmente dal dirupo, facendomi cadere ancor di più in rovina, bloccandomi ovunque, non rispondendo al cellulare se la chiamo e dicendomi in faccia di eliminare il suo numero e "lasciarla in pace" definitivamente. Non fornisce mai delle giustificazioni chiare e stabili ai suoi comportamenti. Con mio padre invece non parlo spesso di me, ma semplicemente per il fatto che parlarne non avrebbe alcun senso, che sia di rado, spesso o sempre non aiuterebbe comunque perché non dispongono di strumenti sufficienti per aiutarmi. Che siano la comprensione, la cultura o più semplicemente la volontà. Il problema è che al di fuori del nucleo familiare non ho nessuno. Anche i medici rifiutano di aiutarmi. O meglio, forse perché io non ne abbia trovati di competenti. O insomma, un fatto o l'altro che importa ormai. Ciò che penso è: se agli altri non frega un cazo di me perché dovrebbe importamene a me stess? Cioè, se a nessuno importa della mia salute mentale costretta e destinata a peggiorare, allora cosa dovrebbe fregarmene a me? Dopotutto, perché? Io non ho più forze neanche di reagire. Sto solo ad ingoiare qualsiasi rospo e tenerlo dentro lo stomaco, desiderando solo di mrire da anni. Schiavitù. Schiavi di se stessi, della propria esistenza, della società e del mondo. Ma io non voglio più sopravvivere così, perché è meglio mrire che stare in queste condizioni. Eppure come sto ripetendo per l'ennesima volta nella mia maledetta e misera esistenza, non riesco a compiere il gesto finale, poiché temo di essere sola e non trovare pace pure nell'aldilà.