Sono andato nel servizio di prima assistenza di una clinica privata, mi danno appuntamento tra un'ora pagando 160€ la visita. Mi sento male, l'infermiere mi fa stendere e per endovena mi da dei calmanti. Lo specialista della clinica privata arriva dopo un'ora, puntuale, quasi bestemmia perché non ricordava di avere un intervento quel giorno. Io sto sempre peggio. Il dottore chiama l'ospedale e si mette d'accordo col chirurgo di guardia per operarmi d'urgenza, in modo che in da aver pronta la sala operatoria al mio arrivo.
L'ambulanza arriva in poco tempo. L'operatore del 112 si oppone a mandarmi all'ospedale della mia città, vorrebbe spedirmi a 40 Km da casa. Il paramedico spiega gentilmente che i medici della clinica sono già d'accordo per farmi operare all'ospedale della mia città, a soli dieci minuti dalla clinica, ma l'operatore del 112 insiste. Alla fine il personale della croce rossa lo convince a farmi restare in città.
Arrivo in ospedale, il pronto soccorso vorrebbe in tutti i modi obbligarmi a stare lì, ma i medici si erano già messi d'accordo e la sala operatoria era già pronta. Ringrazio gli operatori della C.R.I. che si sono opposti al pronto soccorso e mi hanno mandato direttamente in reparto per farmi vedere dal medico dell'ospedale. Purtroppo trovo il tirocinante e infermieri che insistono a riportarmi in pronto soccorso, finché il medico non giunge in reparto, si chiarisce il tutto ed io finalmente vengo anestetizzato e operato d'urgenza. É possibile che anche pagando, il pronto soccorso non funzioni? Bisogna spaccare gli ingranaggi della burocrazia per non rimetterci la salute. Preferisco stare dalla parte del torto ed aver pagato per saltare la fila in un pronto soccorso pubblico. L'ho fatto ieri per l'intervento, l'ho rifatto oggi perché la dottoressa ha sbagliato a farmi la medicazione e mi sono ritrovato una bruttissima perdita di sangue. Non sono passato dal pronto soccorso ma sono andato direttamente in reparto, dove un bravissimo medico mi ha spiegato come fare correttamente la medicazione.
