Francesco94 Dovrebbe essere una cosa normale, ossia ritenere tutti alla pari e non denigrare nessuno, a prescindere dal colore della pelle, del genere o del fisico. Il problema è che oggigiorno questa tendenza è divenuta così esagerata da inserire rappresentanti di minoranze anche dove non avrebbero senso di esistere, solo perché "bisogna fare così". Caso emblematico di questo trend è la Sirenetta nera che non somiglia minimamente al personaggio originale, oltre a non avere senso visto che dovrebbe appunto essere bianca dato che vive in fondo al mare, dove il sole arriva a malapena. Perché non potevano semplicemente scegliere un'attrice bianca? Perché avevano paura di essere accusati di razzismo. Però così facendo stanno facendo un razzismo inverso, ossia inserire a forza persone di colore dove non hanno senso di esserci, mettendo al contempo in secondo piano i bianchi. La stessa cosa avviene con il genere, un esempio di ciò è Wonder Woman 1984, classico film girl power in cui le donne sono tutte brave, forti e intelligenti mentre gli uomini sono tutti cattivi o incredibilmente stupidi. La parità di genere dovrebbe sottintendere che uomini e donne sono alla pari, cosa che qui (come in altri film tipo il nuovo Barbie) non avviene. Altro esempio riguarda la lotta contro il body shaming: concordo che sia sacrosanto combattere questa cosa ma accusare la produzione del film The Whale di aver usato un attore che indossava una tuta per sembrare obeso invece di un vero uomo da 200 kg rasenta il ridicolo.
Tutto questo è il politically correct oggi: ciò che doveva spingere l'uguaglianza (cosa giustissima secondo me) è stato trasformato in un messaggio distorto che quasi incolpa o fa passare per cattive le persone non facenti parte delle minoranze. Praticamente stanno facendo esattamente l'opposto di ciò che teoricamente dovrebbero combattere (provocando, di conseguenza, solo altro odio).