Ulixes Il male che l'essere umano è in grado di compiere, e sceglie e compie serialmente (si guardi la storia, passata e presente), per me resta incomprensibile.
Perché questo accade, ripetutamente, senza che si impari mai:
"Nel corso della storia, è stata l'inattività di coloro che avrebbero potuto agire; l'indifferenza di coloro che avrebbero dovuto saperlo più degli altri; il silenzio delle voci quando più erano importanti; che ha reso possibile il trionfo del male."
Basterebbe poco, ma evidentemente questo poco, per l'essere umano (col suo cervello così circonvoluto), è sempre e comunque troppo. Inquietante, poi, pensare che, in fondo, si tratti di "banalità;" però è una banalità in grado di vincere (e che vince sempre):
"Quel che ora penso veramente è che il male non è mai 'radicale,' ma soltanto estremo, e che non possegga né profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare il mondo intero, perché si espande sulla superficie come un fungo. Esso ‘sfida’ come ho detto, il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua 'banalità.' Solo il bene è profondo e può essere radicale." (Hannah Arendt)