Sto facendo, per mia iniziativa,

user2011

non legata al servizio civile o altra motivazione, del volontariato quasi quotidiano in una comunità per minorenni di tipo educativa. Sono quasi tutte femmine, ragazzine tra i 10 e i 18, con la possibilità di chiedere di rimanere un altro po' dopo i 18. Persone normalissime, incensurate ma allontanate dalle proprie famiglie perché molto litigiose e vi dirò che sono tantissimi i casi, parlo anche di molte ragazzine italiane. La comunità è nuovissima, molto accogliente, con educatrici che dimostrano di tenerci .Fondamentalmente sono ragazzine ubbidienti, quindi accettano a malincuore il fatto di non poter più uscire liberamente a fare una passeggiata se non sono accompagnate e diversi divieti volti alla loro tutela. Praticano sport, vanno molto bene a scuola, se portano l'apparecchio ai denti, è la comunità che spende perché è il tribunale per i minorenni che le manda. Si fanno molta compagnia, non è brutto starci, però ho notato un particolare e non sono l'unica: appena mettono piede per la prima volta in comunità, piangono disperate quando devono consegnare il cellulare perché essendo minorenni lo vietano, tant'è che anche le scuole che frequentano controllano che non lo chiedano alle compagne, idem fanno i centri sportivi. Non capisco perché si arrivi a piangere, nemmeno le dirette interessate sanno darmi una risposta concreta. Perché dà così fastidio doverlo consegnare? Naturalmente si rassegnano dopo qualche giorno. Dico la mia: sono contraria al divieto assoluto, a limite in controllo, però se il divieto c'è, pazienza, non vedo perché disperarsi. Sarà che sono adolescenti o quasi?

𝕴𝖑_𝕻𝖊𝖓𝖘𝖆𝖙𝖔𝖗𝖊_

user2011 con le nipoti come va? Purtroppo questi giovani sono cresciuti nell'era digitale e quindi nati giá con il telefono in mano e per loro è un estensione del proprio corpo ormai

user2011

𝕴𝖑_𝕻𝖊𝖓𝖘𝖆𝖙𝖔𝖗𝖊_ Nessun problema. Piuttosto è curioso il fatto di piangere per questo motivo, non si capisce bene perché. Cosa ne pensi di questo divieto in particolare?

GrimoireMononokheart

Quando si è ragazzini non si ha ancora idea di quanto sia bello (e per nulla scontato) il fatto di essere immessi in un contesto sociale di coetanei, ricco di stimoli sociali / relazionali.
Questa è una cosa di cui vieni ad accorgerti solo dopo... diciamo dai 25 anni in sù, quando si è terminato tutto il percorso di studi e si viene immessi nel tristo mondo del lavoro popolato da tristi figuri di età diverse dalla propria (e in generale nella desolazione sociale che aspetta al di fuori del percorso di studi), allora e solo allora, si ripenserà alla scuola /comunità /contesti analoghi... e si rimpiangeranno amaramente quei momenti e quei luoghi.
Tutti quelli in età scolastica dicono sempre "non vedo l'ora che finisca" ma non si rendono conto del bello che ha quel periodo (perché non vedi le cose positive finché non le perdi).

user2011

GrimoireMononokheart Condivido pienamente. Posso chiederti, come a chiunque si fermi a leggere la domanda, cosa ne pensi di questo divieto in particolare? Giusto o sbagliato fare consegnare il cellulare con l'obbligo? A loro non dispiace stare insieme in comunità, anche se certe regole pesano, però non capisco la disperazione nel dover consegnare il cellulare. Può darsi che sia io a non riuscire a immedesimarmi

GrimoireMononokheart

user2011 Secondo me è una questione di sensazioni ed è anche una questione abbastanza controversa. Sembra una cosa da "carcere" o da collegio (e per certi versi lo è) qualcosa del tipo "oddio mi tolgono anche il cellulare" che è qualcosa di molto personale sia per i ragazzi ma oggi giorno lo è diventato anche per gli adulti. E' una sorta di agenda personale, si dice che nel cellulare ci sia tutta la vita della persona. Ci sono i contatti, gli amici, l'agenda, il cellulare intrattiene ce lo si porta a letto per leggere gli ebook, ci si leggono i manga e fumetti, per guadare i film , si interagisce sui social e si gode in essi di un surrogato illusorio di socialità, si fanno e si stipano nella sua memoria le foto. E le foto sono ricordi.
Si sviluppa insomma una sorta di legame con quell'oggetto.
Il motivo per cui dico che è una questione controversa è il seguente: Togliere il cellulare sembra (ed è) un imposizione coatta fastidiosa, sembra quasi come un affronto alla propria libertà da lager e apparentemente non c'è nessun motivo per toglierlo perché il cellulare non è necessariamente strumento di distrazione. Ad esempio un professionista che si appresta ad entrare a lavoro mica lascerà necessariamente il cellulare a casa per non distrarsi. Perché è in grado di darsi una disciplina in quello che fa.
Tuttavia ci sono buone e concrete probabilità che sia uno di quei "mali" che poi sul lungo termine ti portano più felicità di quanta non credi.
Evitare l'uso di social, il fatto di essere costretti per forza di cose a rivolgere l'attenzione a ciò che stà nel qui ed ora, a vivere il momento, interagire con le altre persone della comunità.. ripaga.
L'idea che il cellulare (ed internet) ti facciano essere collegato con il mondo è un illusione pericolosa. Perché rischia di "sottrarti" alla vera socialità e al mondo che era già presente lì vicino a te.
Tanto più se ti trovi già in un contesto reale pieno di stimoli e persone della tua età con cui relazionarti e che rappresentano un opportunità concreta (di creare ricordi, situazioni, condividere momenti, vivere insomma).

user2011

GrimoireMononokheart È una risposta che invita a riflettere, diciamo che lo farei usare poco, con MOLTA parsimonia e nei casi particolari in presenza di una persona adulta o comunque più grande

ritorno al futuro

L'età conta ben poco, cioè che si sia ragazzi oppure adulti l'importante è restare a casa, evitare di socializzare se non virtualmente, capire che l'era della morte del contatto umano è inevitabile ed è già iniziata

Acq

Piangono perché li stai di fatto separando da tutte le persone che conoscono.

user2011

Acq Sicuramente ma noto che piangono al momento della consegna del cellulare, è questo il particolare

Acq

user2011 Esattamente. Nel momento in cui abbandonano il cellulare abbandonano ogni mezzo per contattare le persone che conoscevano: familiari, amici, compagni, docenti e tutto.

user2011

Acq Già e ciò che è più brutto, secondo me, è che essendo minorenni non possono rifiutarsi. C'è di peggio, ci mancherebbe ma non vorrei provare la sensazione che provano loro quando lo devono definitivamente consegnare finché sono in casa famiglia o in comunità

P.s beh, i docenti li vedono, poi per quanto riguarda i compagni, idem se non devono cambiare scuola a causa della lontananza o altro, li vedono ma peccato, solo a scuola, a meno che in comunità o casa famiglia incontrino un loro/ una loro stesso/a compagno/a. Tieni conto poi che il divieto del cellulare non crea disagio alle persone adulte ma ai ragazzini e alle ragazzine si

Non ti ho chiesto se ritieni giusto obbligare a consegnare il cellulare anche per il semplice fatto che sono minorenni. Cosa ne pensi? Tranne eccezioni che non dovrebbero durare troppo, sono contraria al divieto anche se non ne permetterei un uso continuo, solo che non tutti la pensano come me, ci mancherebbe

Acq

user2011 immagino che, se lo fanno, un motivo ci sia.

user2011

Acq Il motivo è che nella maggior parte delle volte viene stabilito un calendario di visite, incontri, quindi lo tolgono per farlo rispettare ma lo tolgono anche a chi può avere liberi incontri, è una regola interna di quella comunità e sinceramente non la condivido perché si tratta di persone normali, incensurate come scritto nella domanda. Trovi giusto il fatto che lo tolgono anche per il semplice fatto che sono minorenni? Rispetto anche opinioni diverse

Acq

user2011 Credo di non avere elementi per giudicare se la cosa sia giusta o sbagliata.
La mia opinione l'ho espressa: IMMAGINO (non so) che, se lo fanno, abbiano i loro motivi.
È giusto? È sbagliato? Per dirlo dovrei LAVORARCI per almeno qualche mese per dirlo.

user2011

Acq Hai ragione, in effetti non si può rispondere a priori, comunque grazie lo stesso, buona serata 🙂