The Wolf of Wall Street è uno dei film più controversi che abbia mai visto. E' una tale minchiata... una puttanata così grossa..e romanzata ,per stessa ammissione del regista, all'inverosimile. (Buona parte degli accadimenti del film è stata proprio smentita da colui che si è occupato del caso Belfort e nel rapporto su come sono andati gli eventi.)
Belfort, ciarlatano imbonitore che si era arricchito vendendo titoli ad alto rischio cosa che era già espressamente vietata ai suoi tempi (quindi un criminale/truffatore senza neanche fantasia) ha applicato tutta la tracotanza e "furberia" che lo contraddistingueva nella sua ex carriera di truffatore, anche nel lavorare fianco a fianco a Martin Scorsese e dare indicazioni per lo sviluppo del suo film. Così come c'era da aspettarsi da un simile personaggio né è uscita fuori una mega minchiata. Si potrebbe dire che il film è esso stesso un "altra truffa".
E' uno dei pochi film che tu guardi..e ti fa dire : Che grandissima minchiata!
Ma tuttavia è una minchiata che risulta lo stesso di intrattenimento! Perciò parallelamente dici anche: "però era divertente, dai... mi ha intrattenuto".
E quindi ti lascia un po' con queste due sensazioni contrastanti. Una sorta di sapore dolce-amaro.
Dal punto di vista cinematografico è praticamente il successo confezionato magistralmente e perfettamente che c'era da aspettarsi senza sorprese recandosi da Martin Scorsese d'altro canto già noto nel suo stile. Belfort non a caso ha insistito perché fosse Scorsese +DiCaprio. La capacità di Scorsese di esagerare e romanzare/inventare rendendo sensazionali storie "vere" (prima di essere stravolte) era nota.
Con quel ciarlatano truffatore di Belfort a dare indicazioni inventandosi tante cose mai accadute , il film è come se fosse (e lo è) il racconto sensazionale al bar di quell'amico tuo che racconta minchiate più grosse che conosci. E' come entrare nella sua testa piena di palle e intrisa di maschilismo ed una visione di vita surreale.. con qualche goffo tentativo qua e là di tirarne fuori anche una morale.
E' esattamente quello che si può ritrovare nelle chiacchiere da bar di taluni grandi imbonitori ciarlieri dalla bocca larga, della tipologia di persone di cui sicuramente Belfort è stato un grande rappresentante.