Certo, il punto fondamentale è questo: una pila (batteria ricaricabile o accumulatore) può essere di diversi tipi, oggi quello più comune è la batteria agli ioni di litio. Diciamo, l'aspetto importante fra una reazione chimica e l'altra (reazione RedOx, ossidoriduzione) è il voltaggio (netto) della pila ovvero la differenza di potenziale elettrico fra gli elettrodi: la differenza di potenziale genera (o meglio, consente) un flusso di corrente. Il livello di voltaggio è quindi variabile a seconda della reazione chimica, degli elementi impiegati.
Il sale da cucina (per l'esattezza NaCl, cloruro di sodio) è meno efficiente per questo scopo, quindi rispetto al classico accumulatore al litio ("batteria al litio") a parità di risultato (capacità di stoccaggio energia, oltre che affidabilità nel funzionamento della reazione chimica, durata nel tempo...) renderebbe necessaria una batteria di dimensioni maggiori. Per una questione ambientale o dove non è richiesta elevata potenza ed efficienza, si può scegliere questa strada; per il resto, trattandosi di reazioni chimiche, i valori teorici calcolati sono quelli, la reazione chimica è quella, salvo quindi nuove scoperte, se continuiamo ad usare gli stessi elementi sfruttando le stesse reazioni RedOx, non possiamo certo aspettarci un risultato diverso!!
Da qui infatti, riprendendo una celebre frase (approfondimento):
se quello che stai facendo non funziona, fai qualcosa di diverso