user1972 Non vedo altra soluzione (sostenibile nel lungo termine per tutte le parti) che l'investimento del denaro (e non lasciarlo depositato in banca, pessima abitudine che ammazza l'economia!!!), piuttosto che "adeguare gli stipendi all'inflazione". L'inflazione causa una perdita del potere di acquisto (ovviamente, se prima costava 100 poi costa 110, ad esempio). Vediamo perché un semplice adeguamento dello stipendio (es. +2/3% annuo) NON è possibile:
- dipendenti pubblici: lo stato, che già non è in boom economico ma anzi deficit e quant'altro, dovrebbe spendere più soldi. In che modo li recupera? Aumentando le tasse? Allora non risolvi nulla
- dipendenti privati: l'azienda dovrebbe pagare di più i dipendenti, cosa difficilmente fattibile per la maggior parte delle situazioni (guarda caso, molte aziende falliscono comunque, specie PMI, se poi aumenti i soldi in uscita... non è fattibile); se i finanziamenti extra derivano dallo stato anziché dalle imprese, rientriamo nel caso precedente, comunque soldi che vengono a mancare allo stato (e in qualche modo li recupera, col circolo vizioso della tasazione che aumenta per mitigare gli effetti dei finanziamenti non sostenibili)
Quindi investire in aziende che producono valore, prodotti e servizi di qualità. Anche grossi indici, diversificati, in modo che il nostro investimento sia solido e protetto. Soprattutto in ottica lungo termine, settore IT e finanza etico-sostenibile. Rispetto a lasciare i soldi "sotto il materasso" o depositati fermi in banca, poter contribuire al finanziamento di attività che producono valore, aiuta nella crescita della nazione. Comunque sia, è sempre l'opzione migliore rispetto alle alternative.