∞Y∞ A mio parere 1.300 Euro sono veramente troppi così come troppi sono i docenti.
Non sono troppi, o per lo meno non ovunque. Quest'anno ho ricevuto convocazioni quasi tutte le settimane fino a Natale perché erano disperati.
Poi, 1300 euro al mese sono pochi se paragonati al costo della vita italiano e allo stipendio medio dei docenti in altri paesi europei, anche più poveri. 1300 euro però non sono pochi pensando alla situazione che vivono molte classi di lavoratori: stage infiniti a 600 euro al mese per 36 ore, cooperative con tassazioni da fame, illegalità ed incertezze. Una partita IVA consente di vivere per davvero solo se è forfettaria (massimo 5 anni), o se apporta davvero molti, molti soldi con grandi quantità di tasse che è possibile scaricare in qualche modo.
Io in questi due anni ho lavorato anche come insegnante, e credimi che mi sentivo viziata.
Ho accettato solo un piccolo spezzone, proprio perché ho un'altra attività a cui tengo: 6 ore settimanali con retribuzione mensile di 600 euro, per 6 ore settimanali. In dicembre ho avuto il Covid, sono stata in malattia un mese: ho preso pure la tredicesima e non ho dovuto recuperare mezz'ora del tempo perso, pur essendomi resa disponibile. Tu dirai "è un diritto basilare" e sono d'accordo, ma per il lavoro perso a P. IVA non ho preso un centesimo, e ho perso tutti i soldi che avrei guadagnato, dovendo recuperare ampiamente i mesi successivi, così per dire.
Perché ricorda che essere insegnanti è una delle poche attività che consente pure un altro lavoro, purché approvato dal dirigente e non in conflitto d'interessi. Dunque un docente di ruolo con monte ore pieno si porta a casa i suoi 1300 euro, ha weekend, estate, vacanze e pomeriggi liberi, si gestisce come vuole il lavoro a casa.. E se vuole si fa una seconda attività, quanto vuole e quando vuole.
Infine, l'insegnante può fare domanda di mobilità all'estero, può chiedere il ricongiungimento familiare e, se di ruolo, si aprono bandi ogni anno per altri lavori o dirigenziali o organizzativi, o per le autonomie locali.. Insomma, chi ha passione e intenzione può anche cambiare inquadramento professionale e lavoro... Con stipendi niente male. E sono posti riservati.
La verità è che se in Italia hai una laurea buona per mettere anche solo un piede nello stato, poi puoi fare molte cose, anche il di fuori e perfettamente legalmente se ti sbatti a studiare le leggi. Specifico "con una laurea" perché i lavori statali ai quale si accede senza titolo sono tutti un altro paio di maniche.
Quindi penso che prima di lamentarci dello stipendio di docente, dovremmo garantire la stessa sicurezza finanziaria a tutti i lavoratori.
∞Y∞ Se dipendesse da me, il 90% dei docenti andrebbe licenziato perché composto di "furbetti" e incompetenti che manderei a zappare.
Veramente, dipende dalle zone, ma anche dalle scuole. In parte ho subito anche io la "furbizia" di certi: gente che ha il posto fisso e anziché far parte del bene si lamenta e guarda solo il proprio orticello, inquinando la scuola. Ma considera che l'insegnamento per alcuni è un rifugio peccatorum (visto, spiace dirlo, specie con molti precari di sostegno.. Che sono lì solo per il punteggio e rovinano la vita ai ragazzini e ai colleghi).. Ma per altri è una passione, è qualcosa per cui hanno studiato e lo fanno con amore. Ho avuto la fortuna di avere insegnanti così nel mio percorso, non erano solo il 10%.