Sofia la gente è più impaurita che incazzata. E il sistema sta indicando loro che se non vogliono essere rinchiusi e morire tutti, devono far vaccinare anche i bebè. E l'individuo, isolato dagli altri per via dei lockdown e dello stile di vita "da divano", rincoglionito da serie tv e partite di calcio, da trasmissioni televive vergognose e disinformanti, cede psicologicamente e cade nel disturbo della disconnessione cognitiva, per cui la mente si dissocia e, mentre da un lato diviene talmente umana da pensare di poter salvare anche i centenari malati terminali di cancro al fegato, dall'altro sbava odio contro i "disertori" che non si vogliono vaccinare. La condizione è perfetta, per chi governa: mantiene il terrore (anche a fronte di una occupazione delle terapie intensive del 5%) indicando gli obiettivi contro cui scatenare i "due minuti di odio" quotidiani di orwelliana memoria. Ormai orbi e incapaci di distinguere la realtà, anche se la vedessero, la filtrerebbero attraverso le parole dei cosiddetti "esperti", casta privilegiata dotata di credibilità, non per quello che hanno fatto e fanno nella vita (un Burioni o un Galli non vedono un paziente dagli anni 70), ma in virtù di ciò che l'Autorità dice loro. Per cui, se metti le fette di prosciutto sugli occhi, cosa vuoi vedere?