Il problema principale è la mentalità di sfiducia, al 50% del cliente, al momento dell'acquisto, pronto a giudicare il commerciante come "ladro". Il cliente del supermercato fa self-service, può entrare, non comprare e giudicare i prezzi.
L'altro 50%, sta nella mentalità di alcuni commercianti, per cui al cliente serve per forza un prodotto, altrove non lo trova ed ha per forza bisogno di comprarlo dal commerciante, allora può trattare male e prendere in giro il cliente".
Da una ventina d'anni, per i commercianti, le cose sono cambiate. Ora tutti possono vendere di tutto, in modo più semplice. C'è la liberalizzazione, ed in base ai m² del punto vendita, oltre al numero di abitanti della città, si può lavorare senza comperare una costosa licenza al comune. É sufficiente compilare la SCIA e depositarla allo sportello SUAP, senza pagare grossi oneri, pertanto viene a mancare quell'aspetto di esclusività dato dal permesso di vendere determinate categorie merceologiche e non avere concorrenza che venda le stesse marche.
É logico: un prodotto presente in tutti punti vendita perde il suo prestigio, la sua esclusività, non è più di valore, per questo un tempo i produttori tendevano a selezionare i punti vendita con le esclusive, e le catene nei centri commerciali, non potevano vendere gli stessi prodotti esclusivi, dati alle boutique dei piccoli commercianti. Oggi è cambiato tutto, anche a causa del commercio online, si trova di tutto, ed è sufficiente aspettare da uno a tre giorni per le consegne, anche in giorni festivi.