Se hai un diploma potresti pensare di laurearti.
In ogni caso prova a chiederti chi vorresti essere e cosa vorresti fare, poi valuta i percorsi che puoi intraprendere e le possibilità che ti vengono offerte per arrivare dove dici tu. Non ha senso dirti "vai all'estero" perché sei comunque un italiano che si va a confrontare con chi vive in un dato Paese, e se non hai niente da offrire in più rispetto agli autoctoni nessuno ti considera (a meno che tu non vada a fare quei lavori riservati a chi ha un basso livello d'istruzione, stessa cosa che normalmente succede con gli stranieri in Italia).
Io insisterei sullo studio: sei giovanissimo e puoi fare sostanzialmente quello che vuoi (io iniziai l'università a 23 anni dopo un'esperienza di Servizio civile: mi resi conto che per fare un lavoro decente, dignitoso e ben pagato una caspita di laurea fosse necessaria, poi per carità c'è chi si afferma pure con la terza media, ma dipende dalla mentalità, dal nostro spirito d'intraprendenza e dalle risorse). Cerca di essere certo di quello che vuoi fare, focalizza il traguardo e segui la strada che ti ci porta senza considerare il parere di amici, parenti e conoscenti. Non avere paura del fallimento! Fa parte del gioco, significa non che corri dei rischi ma che stai vivendo con coraggio e ambizione (se va male nulla ti vieta di riprovarci). L'unico modo per non avere delle scottature è non fare una mazza, ripiegarsi nel proprio guscio, uscire per andare in fabbrica, da dove nessuno ti caccia, tornare a casa e buttarsi sul letto mentre la TV sputa programmi trash per distrarti dalla tua infelicità.